Il corto ‘Zum See’ è in concorso alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città. Le parole del regista Federico Fasulo.

In concorso alla Festa del Cinema di Roma – nella sezione Onde Corte Panorama Italia di Alice nella Città – c’è Zum See. Il cortometraggio, diretto da Federico Fasulo e della durata di circa 10 minuti, è prodotto da Eclettica. Racconta – come recita la sinossi ufficiale – di «un ragazzo di paese lacustre e una giovane turista tedesca che cercano l’occasione di passare del tempo insieme nel breve arco delle vacanze estive». Il tutto «tra lavoretti, commissioni quotidiane, attese e incontri».

«Zum See è un cortometraggio di atmosfere sospese, ambientato in una meta turistica lacustre. I due giovani protagonisti, nonostante la barriera linguistica che li separa, vivono una storia d’amore estiva che però rimarrà incompiuta proprio perché presto destinata a finire», racconta il regista Federico Fasulo.

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«Il film è strutturato come un alternarsi di quadri, in scenari quasi da cartolina. I personaggi si cercano, si attendono e godono insieme del breve tempo di spensieratezza di cui hanno a disposizione. Tra lavoretti estivi, commissioni e tempo in famiglia. – continua Fasulo – La messa in scena semplice ed essenziale, insieme allo sguardo discreto sui personaggi, conferiscono a questo racconto una freschezza che punta a far emergere i ricordi degli stessi spettatori, dei propri amori e cotte estive passate. Proprio su questo sembra infatti vertere il film che, sonorizzato con effetti da videocassetta, porta proprio all’esperienza dell’affiorare di un ricordo. Mentre viene ricordato però si inceppa e si corrompe, come se ormai guasto e usurato dalle tante volte che è stato riprodotto nel nostro cuore».  

Zum See alla Festa del Cinema di Roma

Il film ha avuto la prima al festival Alice nelle Città. Il festival è dedicato al cinema giovane e racconta il mondo di chi sta per fare o non ha ancora fatto il passaggio all’età adulta. 

«Essere stati selezionati con Zum See ad Alice nelle Città per me è stata una grande emozione ma anche una grande lezione. – chiosa il regista – Seppure infatti sia un progetto realizzato in modo molto semplice e con una troupe essenzialissima, è stato proprio sfruttando in modo creativo questa semplicità che il film ha trovato la sua forza. Ed il primo riscontro che ha avuto con il pubblico dell’Auditorium della Conciliazione mi ha sinceramente sorpreso e confermato questa impressione. Dopo questo bellissimo Festival, mi piacerebbe avere la possibilità di far viaggiare il film il più possibile. Proprio per sapere se anche attraverso i confini, di cui Zum See appunto sfida la rigidità, i sentimenti degli spettatori saranno gli stessi o come cambieranno».