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Oliver Stone alla Festa del Cinema di Roma per Snowden: 'Trump? Non ha chance. Clinton più tosta di Obama'

Arriverà nelle sale il 24 novembre a Roma e Milano e a partire dall'1 dicembre in tutta Italia il nuovo film diretto da Oliver Stone, Snowden, che racconta la storia (come si evince facilmente dal titolo) di Edward Snowden (interpretato da Joseph Gordon-Levitt) che, dopo aver lasciato la NSA (National Security Agency) nel 2013, rivela ai giornalisti Glenn Greenwald (Zachary Quinto) e Ewen MacAskill (Tom Wilkinson) e alla regista Laura Poitras (Melissa Leo), l’esistenza di giganteschi programmi di sorveglianza informatica elaborati dal governo degli Stati Uniti.

Una storia delicata, che si interroga su temi attualissimi e fa riflettere su questioni spinose, tanto che Oliver Stone, attesissimo alla Festa del Cinema di Roma, ha rivelato senza mezza termini di aver avuto problemi a trovare finanziamenti negli Stati Uniti.

“Siamo andati a cercare produttori in Europa. – commenta – Anche per questo motivo, abbiamo girato un po’ in Germania, un po’ a Mosca e un po’ anche negli USA. Come hanno preso il film in America? Ci sono state opinioni miste. La gente non era comunque interessata come speravamo che fosse, forse perché non è la classica spy story, non ci sono inseguimenti, ma è tutto molto realistico”.

Per scrivere (per la precisione, co-scrivere insieme a Kieran Fitzgerald) la sua storia, Stone si è ispirato ai due libri The Snowden Files di Luke Harding e Time of the Octopus di Anatoly Kucherena.

“Le informazioni che Snowden ci ha dato nel 2013 sono importantissime. – dichiara il regista – Ognuno di noi pensa al proprio iPhone e ai propri segreti, ma la questione è molto complicata e molto più grave. Ho parlato con Snowden nel corso di 9 incontri nell’arco di due anni e ho capito la gravità della situazione. Qua non si tratta solo dei Pokemon, di quello che cerchi su google, dello shopping online, è un livello molto più profondo. Provo a mettervela così: le informazioni erano così difficili da decifrare, che penso che il pubblico e la stampa si siano persi gran parte della storia. Ri-analizzando tutto ho capito cosa Snowden volesse rivelare e volevamo rendere chiaro il suo messaggio. Non so se ci siamo riusciti, anche perché Snowden non è proprio un personaggio popolare negli USA, qualcuno forse non sa neanche chi sia”.

Inevitabile, infine, una domanda sulle elezioni presidenziali statunitensi, alla quale Stone risponde senza mezzi termini, sostenendo che Donald Trump "non ha chance" e che Hillary Clinton "è più tosta e militaristica di Obama". E, a proposito del Presidente degli Stati Uniti d'America, uscito non proprio benissimo dal lungometraggio, commenta: "Quelle che sentite nel film, sono le parole testuali di Obama, per cui diciamo che se appare in modo negativo, si è messo da solo in quella posizione. Poteva scegliere, aveva dalla sua il supporto della gente e non ne ha approfittato".