loading

Secondo uno studio condotto dalla Cornell University Food and Brand Lab, i film tristi sono una delle principali cause che spingono le persone a consumare cibi ‘spazzatura’ in eccesso.

Questo accade perché l’uomo, sentendosi malinconico, si lascia sopraffare dalle emozioni e compensa questo stato di profonda tristezza con il cibo. Anche le pellicole di azione producono un effetto molto simile, in quanto le persone tendono a seguire il ritmo della narrazione.

Se pensiamo a un esempio cinematografico, il primo che ci potrebbe venire in mente è Il Diario di Bridget Jones. Chi l’ha visto avrà sicuramente in mente la scena in cui Bridget, guardando un lungometraggio triste sdraiata sul divano, si immerge nel ‘mondo’ del gelato al cioccolato e piange. A darci questa immagine così negativa è stato proprio il cinema che può essere uno dei principali motivi della tristezza, che – a modo suo – può essere devastante per l’uomo.

Questo sentimento, infatti, può creare una relazione tra quel senso di infelicità e il consumo conpulsivo di cibo che porta all’obesità. Può sembrare scontato, ma sembra esistere anche una spiegazione scientifica a ciò: spesso, infatti, mangiamo in relazione al nostro umore, al nostra stato emozionale. Più siamo tristi, demotivati, delusi, amareggiati e più tendiamo a ingurgitare alimenti malsani (il cosiddetto junk food).

Questo capita soprattutto ai soggetti che hanno problemi di instabilità mentale o emotiva. Come già accennato, è stato uno studio realizzato dalla Cornell University Food and Brand Lab e pubblicata dalla rivista Jama Internal Medicine a trovare questa connessione tra i due settori. Il gruppo di lavoro, infatti, ha lavorato su due film americani molto diversi tra loro: Love Story  e Sweet Home Alabama.

Dallo studio è emerso che la pellicola drammatica ha dato vita a un aumento del 28% del consumo di popcorn rispetto a quello della commedia.

Una seconda ricerca, conclusa nel 2014, ha studiato gli atteggiamenti di un gruppo di studenti posti davanti a due progetti cinematografici di genere differente.

Nel corso del film d'azione The Island è stato consumato il doppio dei biscotti, M&Ms e altri dolci mangiati durante la proiezione di The Charlie Rose Show.

Aner Tale, uno degli autori della ricerca, ha affermato che "guardando i film d'azione la gente sembra mangiare in relazione all'azione stessa del film, ma un film triste può anche causare una reazione emozionale che spesso si tende a compensare con il cibo".

Lo studio, però, rivela solo cosa ci spinge a mangiare più del necessario e, anche se c’è una maggiore propensione a consumare dolci e salati, questo non vuol dire che al cinema non si possano portare anche prodotti genuini