Insieme a Cinquanta sfumature di grigio (ECCO LE 5 SCENE PIU' HOT), Jurassic World è stata una delle pellicole di maggior successo del 2015: con oltre 1 miliardo e mezzo di dollari, infatti, il film diretto da Colin Trevorrow e interpretato da Chris Pratt è il terzo miglior incasso mondiale dell’intera storia del cinema.

 

A tanta popolarità, però, fa da contraltare una trama ricca di errori diegetici e discrepanze scientifiche, nonostante la presenza del famoso paleontologo Jack Horner, che si occupò della consulenza del primissimo capitolo della saga preistorica, Jurassic Park (1993), che vinse 3 Oscar e modificò per sempre il modo in cui ci immaginavamo i dinosauri fino a quel momento.

Segui tutte le news di Cinema su Facebook

La critica che esperti paleontologi hanno mosso a Horner è di essere rimasto alle conoscenze acquisite in questo campo negli anni ’70-’80. I velociraptor, per esempio, in Jurassic World hanno dimensioni spropositate e decisamente superiori rispetto alle misure su cui concorda la comunità scientifica: a quanto si apprende, infatti, i velociraptor erano alti circa mezzo metro e lunghi al massimo 2, mentre sullo schermo risultano enormi, più simili dunque ai loro parenti più grandi, i Deinonychus. Sempre i velociraptor, considerati quasi del tutto incapaci di emettere suoni, vengono rappresentati in grado di fare le fusa per comunicare con gli umani.

 

Segui tutte le news di Cinema su Twitter

In un articolo del Washington Post Hans-Dieter Sues, curatore della sezione di Paleontologia dei vertebrati del Museo Nazionale di Storia Naturale, ha fatto anche notare diversi errori sul predatore marino più grande di quei tempi, un mostro di oltre 18 metri di lunghezza. Stando alle immagini diffuse nel trailer, “Il mosasauro nella piscina – a detta dell’esperto – è circa due volte più grande del più gigantesco scheletro mai ritrovato”; inoltre nella scena in cui inghiotte uno squalo, non si nota la lingua biforcuta – che si pensa dovresse avere – mentre si vedono scaglie ossee sul dorso che invece non avrebbe. Accuratissima, d’altra parte la dentatura.

Altro appunto di Sues riguarda l’aspetto esterno dei dinosauri apparsi in Jurassic World: i lucertoloni animati con la computer grafica, infatti, non avrebbero dovuto avere la pelle squamosa, ma ricoperta di penne e piume, come risulta da alcune recenti scoperte e assodato ormai il legame con gli uccelli.

Passiamo all’Indominus Rex, l’antagonista del film: il gigantesco ibrido di dinosauro, che semina paura, terrore e distruzione per tutta la pellicola, è una delle idee di cui Horner va più fiero, anche se – a detta di alcuni – non sembra scientificamente provato che avesse un pollice opponibile così funzionante. Infine gli pterosauri hanno sì una bella apertura alare, ma non sarebbero stati in grado di sferrare un attacco in volo, come vediamo nel film, contro un essere umano.