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Chi non ha ancora visto Inside Out, il film d’animazione firmato Disney•Pixar che ha letteralmente sbancato il botteghino negli ultimi mesi, conquistando tutte le fasce di pubblico, dai più piccoli ai più grandi?

Il lungometraggio diretto da Pete Docter (Monster & Co., Up) è arrivato nelle sale italiane a settembre, ma è già storia (in senso buono, si intende), grazie alla sua particolarissima storia che vede come protagoniste le emozioni umane e grazie anche alla meticolosità degli effetti scenici.

Al View Festival di Torino abbiamo avuto modo di incontrare Kim White (Alla ricerca di Nemo, Toy Story 3), direttrice della fotografia della pellicola, che non ha di certo avuto vita facile nel maneggiare le Emozioni e nel creare il variegatissimo Mondo della Mente, che ha chiaramente rappresentato una grande sfida.

“La sfida più difficile nel creare la fotografia di Inside Out stava nel fatto che il mondo della mente può essere qualsiasi cosa e che molti materiali di quel mondo sono inventati di sana pianta. – ci confessa – In alcune occasioni ci siamo dovuti chiedere quanto volessimo che uno scaffale fosse strano o che fantasia abbinare a una superficie. Abbiamo avuto le nostre risposte dal mondo dell'arte o da altri settori”.