Zalone nei guai, accusato di plagio

CONVIVE CON DUE DONNE, SCOPPIA LO SCANDALO 

“Sole a catinelle” ha sbancato al botteghino nel 2013 risultando il film ad aver incassato di più in Italia dopo Avatar con quasi 52 milioni di €, ma ora la fama, la gloria e la popolarità ottenute da Checco Zalone con la pellicola diretta da Gennaro Nunziante potrebbero lasciar spazio ad una serie di annose questioni legali.

L’Ansa, infatti, riporta la notizia che Alex De Vietro, un giovane scrittore di 22 anni, ha presentato un esposto alla Procura di Taranto chiedendo di accertare che “Sole a catinelle” sia stato in parte copiato da un manoscritto redatto dal ragazzo nel 2012. L'accusa mossa dal ragazzo, dunque, è di plagio.

 

Zalone ironizza sull'accusa di plagio

Stando a quanto dichiarato dal suo legale, l’avvocato Fabrizio Lamanna, il film “prenderebbe pedissequamente il nucleo individualizzante di un manoscritto di creazione del De Vietro e depositato in data 13 giugno 2012 presso l'ufficio Siae”.
 

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In particolare – fa ancora sapere – “emergerebbero almeno tre atti che possono definirsi individualizzanti dell’opera stessa: la scena del protagonista che ricerca le offerte di lavoro su un giornale; la professione di venditore porta a porta; il divieto di accesso dei consulenti porta a porta”.

CADO DALLE NUBI, IN POCHI SANNO CHE…

Checco Zalone ha difeso “Sole a catinelle” e la sua buona fede su Facebook con un post ironico e per nulla pacificatorio in cui ha lanciato un bizzarro avvertimento: “Quindi cari sceneggiatori, se scrivete una storia in cui il protagonista alla fine muore, sappiate che i diritti sono dei sig. Marco, Matteo, Luca e Giovanni”, riferendosi sarcasticamente ai 4 evangelisti.