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75 anni di Bernardo Bertolucci: i 5 film più iconici della sua carriera.

Spegne oggi (16 marzo) 75 candeline Bernardo Bertolucci, regista originario di Parma che ha indubbiamente segnato la storia del cinema italiano e non solo: è innegabile, difatti, che il caro Bernardo sia uno degli artisti ‘nostrani’ maggiormente apprezzati all’estero e lo dicono chiaramente l’Oscar per la Migliore Regia vinto nel 1988 per L’Ultimo Imperatore e la Palma d’Oro onoraria ricevuta a Cannes nel 2011. Quale migliore occasione del 75esimo compleanno per ripercorrere una carriera costellata di successi, scegliendo le 5 pellicole del regista che meritano assolutamente di essere viste almeno una volta nella vita?

Ultimo tango a Parigi (1972)

Scandaloso, erotico e catalizzatore di polemiche: è Ultimo tango a Parigi che Bertolucci deve ringraziare per l’arrivo della dolceamara notorietà. La pellicola con Marlon Brando e Maria Schneider ha in realtà suscitato non poche critiche e continua a far parlare di sé, anche a distanza di più di 40 anni, per i contenuti decisamente osé. Da vedere, assolutamente!

L’ultimo imperatore (1987)

Nove Oscar e nove David di Donatello. Bisogna forse aggiungere altro su una delle pellicole italiane più famose nel mondo? Grazie a questo film, girato in Cina e ispirato all’autobiografia di Aisin Gioro Pu Yi, Sono nato imperatore, Bertolucci guadagna il plauso di critica nazionale e internazionale, oltre al primato – condiviso con Frank Capra – di essere uno dei soli due registi italiani a conquistare la statuetta per la Miglior Regia.

Piccolo Buddha (1993)

Ispirato all’omonimo romanzo di Gordon McGill, la pellicola – che ha per protagonista un giovane Keanu Reeves – ha un originalissimo merito: in occasione della premiére parigina del film, il Dalai Lama in persona mise per la prima volta piede in un cinema per assistere alla proiezione, che si tenne – tra l’altro – nel pomeriggio, per consentirgli di andare a dormire alle 21, come sua abitudine.

Io ballo da sola (1996)

Ambientato nella bellissima Toscana, la pellicola ha per protagonista una giovane Liv Tyler, nei panni della confusa Lucy Armon. Difficile che esista ancora qualcuno ignaro del percorso evolutivo e di crescita della protagonista del film, ma se non avete visto Io ballo da sola – credeteci! – dovete subito rimediare.

The Dreamers (2003)

Michael Pitt, Eva Green e Louis Garrel portano sul grande schermo la storia raccontata dallo scrittore Gilbert Adair nel racconto The Holy Innocents. Anche in questo caso, Bernardo Bertolucci cede al fascino dell’infrazione di qualche tabù, come l’incesto, dimostrando di avere un talento unico nell’arte dell’invasione di quella zona grigia che segna il confine tra l’accettabile e il non consentito. Indubbiamente, una delle sue più grandi peculiarità.