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Correva l’anno 1975 quando Paolo Villaggio si è calato nei panni di uno dei personaggi più conosciuti del cinema italiano.

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Parliamo ovviamente di Fantozzi, protagonista di una vera e propria saga, iniziata sotto la regia di Luciano Salce. Siamo certi del fatto che sappiate molte cose sul ragionere più famoso d’Italia, ma vogliamo comunque incuriosirvi con qualche retroscena. Eccovene cinque.

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Il ‘vero’ Fantozzi. Il personaggio di Fantozzi è ispirato, come spesso accade, a una persona reale. Era infatti un collega di Paolo Villaggio nel periodo in cui l’attore lavorava all’Italsider di Genova, nonché suo vicino di scrivania, ed era solito farsi trascinare in disastrose avventure proprio da Paolo.

Fantozzi, tutti tranne Villaggio. Paolo Villaggio, inizialmente, non aveva intenzione di interpretare il ruolo di Fantozzi. Lo propose così prima a Renato Pozzetto e poi ad Ugo Tognazzi, ma entrambi rifiutarono. Convinto anche dal regista, Paolo decise infine di calarsi nei panni del ragioniere. E fece bene.

Il famoso cappello. C’è un accessorio da cui Fantozzi non si separa mai. È il suo famoso cappello, per l’esattezza uno ‘spagnolin’ genovese, che cambia posizione in base allo stato d’animo del ragioniere.

La figlia di Fantozzi. Il ruolo di Mariangela Fantozzi è stato interpretato da Plinio Fernando, che attualmente vive a Roma e si è completamente allontanato dal mondo dello spettacolo.

L’ultima apparizione. Abbiamo visto il personaggio di Fantozzi per l’ultima volta il 3 dicembre 2010 nella trasmissione I miigliori anni, condotta da Carlo Conti.

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