Dalle televendite del piccolo schermo negli Anni Ottanta e Novanta a #TeLeVende: Mattia Stanga e Giorgio Mastrota in una nuova campagna.

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Che fine hanno fatto i televenditori che negli Anni Ottanta e Novanta impazzavano sui primi canali commerciali? Ma soprattutto, cos’è diventata la televendita? Impossibile dimenticare volti, e voci, divenuti popolari a suon di slogan, offerte e ‘soddisfatti o rimborsati’. Una categoria televisiva che oggi ormai ha spazi sempre più ridotti e certamente non gode più dell’appeal di allora. Almeno in tv, perché se allarghiamo lo sguardo ‘l’arte del televendere’ si mantiene viva e vegeta per quanto in forme differenti. Una parola: internet. Che gli influencer odierni siano i televenditori degli Anni Duemila? A chiederselo, cercando di dare una risposta, è Wallapop, piattaforma di compravendita di prodotti second hand che promuoveun modello di consumo responsabile e sostenibile.

L’app ha approfondito il mondo delle televendite in una ricerca on mUp da cui è nata la campagna #TeLeVende, televendita adatta alle nuove generazioni. Mercoledì 22 marzo, infatti, Mattia Stanga è stato protagonista di una diretta sul proprio profilo Instagram insieme a Giorgio Mastrota. Due generazioni a confronto, dunque, per vendere articoli iconici donati da un gruppo di creator italiani, che si uniranno alla speciale televendita. Il ricavato verrà donato in beneficenza a Make-A-Wish® Italia Onlus, che realizza desideri che cambiano la vita di bambini affetti da gravi malattie.

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Logo da ufficio Stampa

Quando le televendite erano in voga io ero ancora un bambino ma sono sempre stato affascinato da questa modalità di shopping”, dichiara Mattia Stanga, influencer della Generazione Z. “Sono contento ora di poter imparare tutti i segreti per vendere come un vero professionista, grazie al re delle televendite Giorgio Mastrota e grazie a Wallapop che mi ha dato la possibilità di essere il protagonista di #TeLeVende”.

“Partecipare a una televendita così innovativa mi rende estremamente orgoglioso”, aggiunge Giorgio Mastrota. “Anche perché mi inserisco in qualità di mentore, pronto a dare i giusti consigli a un talent giovane, che vuole approcciarsi a questo mondo tanto amato dagli italiani nel passato. Farlo al fianco di Wallapop, che ha fatto del riuso la sua filosofia, rende ancora più significativa questa esperienza e offre uno spunto per un tipo di shopping alternativo”.

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I dati della ricerca di Wallapop

Secondo la ricerca che ha portato allo sviluppo di questa iniziativa, sono ben 15 i milioni di italiani che dichiarano di aver fatto acquisti tramite televendita soprattutto per risparmiare. Inoltre, per circa il 25% dei connazionali (pari a oltre 9 milioni), l’era delle televendite non è mai tramontata e per oltre 14 milioni di italiani (37%) i naturali eredi sono gli influencer. “Se negli anni ‘80 e ‘90 le televendite erano il mezzo più diffuso – commenta Chiara Mazza, Senior PR Specialist Italy di Wallapop – oggi, le piattaforme come Wallapop sono diventate lo strumento ideale. Non solo per acquistare – prosegue Mazza – ma anche per vendere i prodotti”.

Wallapop_TeLeVende
Foto da Ufficio Stampa

Parlando quindi di compravendita di oggetti e prodotti, qual è l’atteggiamento degli italiani in questo ambito? Il 92% (pari a circa 35 milioni di italiani) è disposto ad acquistare un prodotto second hand. E oltre 16 milioni di italiani lo fanno perché attenti alla sostenibilità (44%). Il secondo driver di acquisto è il risparmio per ben 12 milioni (32%), seguito dall’unicità per oltre 5 milioni (14%).

Parlando di risparmio, Wallapop ha voluto analizzare quale sia la strategia degli italiani per ottenere un ottimo rapporto qualità-prezzo. La soluzione di acquistare second hand (prodotti di qualità ma a prezzi convenienti) è quella dichiarata da oltre 11 milioni di connazionali (30%). Infine, per quanto riguarda i canali di vendita più profittevoli, oltre 28 milioni (75%) opta per le piattaforme online – come Wallapop – seguiti dai mercatini dell’usato, scelti dal 33% dei nostri connazionali.

Foto e Logo da Ufficio Stampa