Quando due icone mondiali si uniscono per un brand, mettono a disposizione quello che hanno di più prezioso: la loro reputazione. Ce ne parla Claudia Barberis, esperta di personal branding, docente della materia presso l’Università Cattolica di Milano e speaker TEDx

Con un enorme cartellone installato sulle mura del Musée d’Orsay di Parigi e poi pubblicato sui social, è stata annunciata la nuova campagna Pharrell e Rihanna per Louis Vuitton.
La prima firmata da Pharrell Williams, uno dei più noti musicisti e produttori musicali degli ultimi decenni, nonché direttore artistico menswear della Maison di Lvmh da febbraio. Protagonista assoluta la leggendaria pop star e imprenditrice Rihanna, votata lo scorso anno come una delle cento donne più influenti al mondo e immortalata, nell’adv che anticipa la campagna primavera-estate 2024 del marchio, con pancione e prodotti della nuova collezione.

Un’operazione, specifica Louis Vuitton in una nota, che “rappresenta l’unione di due icone quotidiane, ovvero una borsa di lusso ispirata alla vita di tutti i giorni e un’artista dal fascino universale”.
La somma delle due icone è anche il risultato che ha dato vita a una collaborazione attesissima, e di grande risalto mediatico, tra due personalità provenienti dalla musica ma capaci di scavalcare il proprio campo specifico di appartenenza.

Claudia Barberis: Le chiavi per differenziarsi? Personal branding e tempo

Secondo Claudia Barberis, esperta di personal branding, docente della materia presso l’Università Cattolica di Milano e speaker TEDx che cura la comunicazione personale di imprenditori e aziende con la sua omonima società “lo showbusiness e l’alta moda sono due ambiti particolarmente difficili, nei quali è complesso spiccare grazie alla propria personalità. La ragione di ciò è da ricercarsi nella presenza di diversi protagonisti e a fattori esterni e fuori dal proprio controllo, come ad esempio i trend imperanti del
momento”.

Un’operazione complessa ma non impossibile, come dimostrano le evoluzioni di carriera compiute da Pharrell e Rihanna, capaci di ampliare non soltanto il proprio business ma l’intera sfera di influenza approcciando nuovi settori e sempre con lo stesso successo.
Una personalità davvero influente – spiega Barberis a Funweek – si costruisce negli anni, magari cambiando pelle ed esplorando diversi settori d’investimento, ma rimanendo sempre sé stessi alla radice.
In questo senso, Rihanna e Pharrell rappresentano due esempi coerenti: sono imprenditori, designer, cantanti e musicisti che hanno saputo costruirsi un’immagine reputazionale solida ma anche poliedrica.
Per imprese e professionisti di ogni settore, la gestione del personal brand da parte delle due star nasconde un profondo insegnamento da cui trarre spunto. La loro carriera, infatti, insegna come costruire un brand attorno alla propria immagine sia indispensabile non solo per rafforzarsi nel proprio settore, ma rende influenti con vantaggi poi spendibili su più fronti”

“Il personal brand è quello che rimane davvero nella testa delle persone: se siamo influenti, forti e di grande personalità, il nostro pubblico ci sosterrà e seguirà in qualunque cambiamento settoriale.
Un esempio? Quando Rihanna ha lanciato la sua linea di cosmetici Fenty Beauty, il risultato è stata la sua nomina a più giovane miliardaria degli USA nel 2021 e la grinta del suo personal brand è servita a posizionare Fenty tra i marchi più forti del settore beauty, raggiungendo e superando anche aziende storiche e consolidate. Inoltre, la causa dell’inclusività per cui l’artista si è sempre spesa (con fondazioni ed iniziative personali di grande spessore), l’ha portata a creare uno dei primissimi brand globali di make-up con un range molto ampio gradazioni di colori per adattarsi a tutti i tipi di pelle, cosa che l’ha premiata in termini di coerenza, notorietà e fatturato”

“Non solo. Un buon personal branding consente di aprire ulteriori spazi di crescita. L’intreccio tra musica e moda di Pharrell ne è un esempio. Successo, popolarità e legame umano con il pubblico: sono le tre caratteristiche fondanti che accomunano i due protagonisti del futuro di Louis Vuitton”, conclude l’esperta di personal branding, docente all’università Cattolica di Milano e speaker TEDx Claudia Barberis.