La battaglia tra natura e pallone si gioca a colpi di carte bollate. Ieri 16 luglio, presso il TAR del Lazio, si è svolta l’attesa udienza sul ricorso presentato dal comitato “Sì al Parco, No allo Stadio”, che chiede di fermare gli scavi per il nuovo stadio della Roma a Pietralata. Al centro della contesa: l’abbattimento di 26 alberi e la tutela di un ecosistema che ospita 41 specie di uccelli e pipistrelli, alcune delle quali protette da normative europee.
L’udienza al TAR: pochi minuti e nessuna decisione immediata
Come riferito dal giornalista Andrea De Angelis durante la trasmissione “Secondo Tempo” su Radio Romanista, l’udienza è durata pochissimo: il TAR si è limitato a visionare i documenti, senza esprimere ancora un giudizio sulla richiesta di sospensiva cautelare. La decisione è attesa tra giovedì e venerdì.
“Sia il Comune di Roma che l’AS Roma avevano chiesto un pronunciamento immediato,” ha spiegato De Angelis, “ma non è una brutta notizia il fatto che il TAR si sia preso qualche ora in più: spesso è successo che, non concedendo la sospensiva, già nel dispositivo anticipasse l’esito finale.”
I dubbi sullo studio: “Solo dati preliminari”
Secondo De Angelis, il TAR potrebbe non ritenere fondato il ricorso: “Il documento ambientale presentato dai comitati non è una perizia vera e propria, ma uno studio preliminare con diverse lacune, ammesse anche dagli stessi estensori. Non ci sono basi scientifiche solide su cui poggiare una richiesta di sospensiva.”
Gli animali che abitano il “bosco di Pietralata”
Il comitato ambientalista, invece, insiste: il progetto dello stadio metterebbe a rischio un ecosistema urbano prezioso, documentato da uno studio bioacustico condotto da ricercatori del CNR, che ha rilevato 41 specie di uccelli (7 delle quali protette) e 6 specie di pipistrelli. Gli ambientalisti temono la distruzione dell’habitat e chiedono la nomina di un ente terzo per una valutazione ambientale indipendente.
Roma Capitale promette un nuovo parco
Il Comune e la società giallorossa hanno sempre assicurato che l’area sarà compensata da un nuovo parco di oltre 93.000 mq, con 819 nuovi alberi e aree attrezzate accessibili a tutta la città. Ma i comitati non si fidano: “Non si può sostituire un ecosistema con una promessa paesaggistica.”


