Dall’apertura, lo scorso 20 gennaio, 690.047 persone hanno visitato al Vittoriano, nella sala Zanardelli, la mostra Roma Silenziosa Bellezza a cura di Roberto Koch e Alessandra Mauro!

Alla luce di tale successo, VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia e Webuild hanno deciso di prorogarne l’apertura fino a dopo Pasquetta, a martedì 11 aprile compreso.
Se non l’hai ancora visitata, approfittane!

In concomitanza, continuerà anche il video mapping associato alla mostra, che illumina Palazzo Venezia ogni sera, dalle 20.00 alle 01:00 del giorno dopo.

Fino all’11 Aprile 2023 è possibile visitare gratuitamente la mostra fotografica “Roma Silenziosa Bellezza” nella Sala Zanardelli al Vittoriano.

Un viaggio insolito nei luoghi della Città Eterna, che rinnova la meraviglia di riscoprirne la bellezza più vera e più intensa.

Attraverso gli scatti realizzati da Moreno Maggi nel 2020 durante i mesi del lockdown, l’esposizione, a ingresso libero, restituisce una Roma diversa da come siamo soliti percorrerla e viverla. Una Roma resa straordinariamente bella dal silenzio di quei giorni, in uno spazio normalmente assediato dal traffico e dal sovraffollamento, per restituire il volto vero e inossidabile alla città, pronta ad ospitare i grandi eventi internazionali dei prossimi anni.

La mostra, curata da Roberto Koch e Alessandra Mauro, è un percorso ricco di foto, video e proiezioni multimediali che permette di riscoprire il senso di un nuovo vivere, o con-vivere, facendo compiere al visitatore un viaggio emotivo e intellettuale per meditare sul senso della comunità.
Le immagini illuminano dagli scorsi giorni anche Palazzo Venezia, grazie ad un videomapping, ideato e realizzato da Webuild, con proiezioni che alternano foto e brevi giochi di luce.

La mostra è parte di un progetto che comprende il catalogo e l’omonimo volume ROMA SILENZIOSA BELLEZZA, editi da Rizzoli per conto di Webuild, che punta a promuovere un dibattito sui temi legati alla concezione di città vivibile, di urbanistica e di mobilità, sui possibili futuri paradigmi del vivere urbano, trasformando l’esperienza della pandemia in una occasione per ripensare gli ambienti urbani e le infrastrutture, partendo dai bisogni delle comunità in una nuova ottica di sostenibilità.