Dal prossimo anno cambia tutto! La data precisa è il 3 agosto 2026: da questo giorno diremo addio alla vecchia carta d’identità cartacea come documento valido per viaggiare all’estero. Potrà essere ancora usata solo in Italia, fino alla sua naturale scadenza, ma non sarà più accettata alle frontiere. Per muoversi fuori dal Paese diventeranno quindi indispensabili la Carta d’identità elettronica (Cie) oppure il passaporto.
Il cambiamento si inserisce in un percorso più ampio di digitalizzazione che riguarda anche lo Spid, destinato a lasciare il passo proprio alla Cie e al nuovo IT Wallet, il portafoglio digitale che raccoglierà i principali documenti e certificati in formato elettronico.
Il passaggio non sarà immediato per tutti. Se è vero che oggi le Cie emesse hanno superato quota 54 milioni, restano ancora circa 5 milioni di cittadini con la vecchia carta cartacea. A questi si sommano oltre 6,5 milioni di italiani residenti all’estero, che portano il totale dei documenti da sostituire a quasi 12 milioni. Numeri che raccontano la portata di questa transizione e l’impegno richiesto nei prossimi due anni a Comuni e cittadini.
La Cie è un documento in plastica, simile a una carta di credito. È molto più sicuro rispetto al vecchio cartoncino perché contiene un microchip che custodisce dati anagrafici e biometrici, la foto del titolare incisa al laser, le impronte digitali e la zona MRZ, che permette controlli rapidi ai varchi elettronici. Per ottenerla bisogna prenotare un appuntamento in anagrafe, presentarsi con una fototessera recente e la vecchia carta (o la denuncia in caso di furto o smarrimento). Dopo la richiesta, il documento arriva a casa in circa sei giorni lavorativi. Il costo varia dai 20 ai 22 euro, a seconda dei diritti di segreteria fissati dal Comune.
Per i minorenni la validità non è la stessa degli adulti: tre anni da 0 a 3 anni, cinque anni dai 3 ai 18 anni. Con la Cie si potrà viaggiare liberamente nei Paesi dell’Unione europea e in alcuni Stati extra-UE che hanno accordi specifici con l’Italia, come Albania, Serbia e Montenegro.
Accanto al nuovo ruolo della Cie, lo Spid andrà progressivamente in pensione. Negli ultimi anni è stato lo strumento principale per accedere ai servizi digitali della Pubblica amministrazione, ma la sua gestione ha mostrato limiti, anche perché alcuni provider hanno iniziato a chiedere un contributo per il rilascio e il mantenimento delle credenziali. Il futuro è quindi affidato a due strumenti: la Cie, che diventerà la chiave di accesso digitale con diversi livelli di sicurezza (dal semplice login con username e password, fino all’uso fisico del documento con smartphone NFC), e il nuovo IT Wallet.
L’IT Wallet, previsto tra il 2025 e il 2026 come estensione dell’app IO, sarà il vero salto di qualità. Dentro di esso potranno confluire non solo i documenti d’identità, ma anche patente, tessera sanitaria, certificati anagrafici, titoli di studio, abbonamenti ai trasporti, perfino carte bancarie e SIM telefoniche. Dal 2026, inoltre, sarà collegato all’Eudi Wallet europeo, permettendo di avere un portafoglio digitale unico valido in tutta l’Unione.
Il passaporto resta ovviamente indispensabile per viaggiare fuori dall’Europa. Anche qui ci sono alcune novità: niente più rinnovo, ma un nuovo documento da richiedere ogni volta alla scadenza, attraverso il portale passaportonline.poliziadistato.it. Il costo complessivo rimane di 116 euro, tra contributo e marca da bollo. Da segnalare anche l’abolizione del passaporto collettivo, che in passato consentiva a gruppi organizzati di viaggiare con un solo documento.


