Fedez duramente criticato a La Repubblica delle donne da Alfonso Signorini e Roberto D’agostino: prima si è parlato del matrimonio, poi della festa di compleanno al supermercato e poi si è finito con un accenno alla notorietà dei Ferragnez come le mosche attirate da…

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Fedez ancora nell’occhio del ciclone. Il rapper stavolta è finito al centro delle critiche di Alfonso Signorini e Roberto D’Agostino che, a La Repubblica delle Donne, si sono sfogati pesantemente contro di lui.

Ma qual è la ragione del contendere? Come mai i due giornalisti hanno messo sotto tiro il marito di Chiara Ferragni?

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Fedez criticato da Alfonso Signorini a La Repubblica delle Donne

Nello studio di Chiambretti, in realtà, è andato in scena l’ennesimo processo alla festa di compleanno di Fedez al supermercato, già attaccata in passato da Alfonso Signorini.

Io più che sul suo matrimonio del secolo rifletterei sulla festa di compleanno del secolo – ha esordito piccato il direttore di Chi – Perché quella di Fedez è stata una delle peggiori feste di compleanno non di questo secolo ma di tutto il millennio”.

Un’idea abbastanza diffusa in verità, che in questi mesi ha attirato una serie di anatemi sul rapper, ai quali si aggiunge quello di Signorini: “Perché veramente l’ha fatta fuori dal vaso questa volta. Sono andati al supermercato a buttare il cibo e la roba come se fossero… Ecco, quello dimostra la vuotezza di questo tempo. Loro due hanno i numeri dalla loro parte, ma non basta avere i numeri.”

Fedez criticato da Roberto D’Agostino: “Dove vanno le mosche?”

Un degno commento che ha raccolto subito molto successo, al quale però il direttore di Dagospia Roberto D’Agostino si è premurato di dare una degna conclusione: “Hanno i numeri? – ha aggiunto – Sono seguiti? Quante mosche ci sono al mondo? Miliardi. E dove vanno le mosche?

Quel che è certo è che le critiche mosse a Fedez sono le stesse che migliaia di utenti fanno ogni giorno anche se, essendo passati più di due mesi dal compleanno, forse sarebbe il caso di voltare pagina e di cominciare a parlare d’altro.

J Ax