Olimpiadi Milano-Cortina, le camere degli atleti senza letti di cartone ma molto spartane: perché non ci saranno sedie e scrivanie nelle stanze
Niente letti di cartone come a Tokyo e Parigi, ma nemmeno scrivanie o sedie: il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026 punta su nuove camere da letto per gli atleti dallo stile essenziale, pensate per il riposo e la concentrazione. Gli arredi completi però arriveranno solo dopo la fine dei Giochi, quando gli alloggi diventeranno un moderno studentato universitario.
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Niente letti di cartone al villaggio olimpico: Milano sceglie la solidità
Altro che i letti “anti-sesso” di Tokyo o Parigi: a Milano gli atleti dormiranno su letti veri, robusti e destinati a durare nel tempo. I materassi saranno forniti dall’azienda giapponese Airweave, la stessa delle precedenti edizioni, ma questa volta non ci saranno i discussi telai in cartone riciclato. Il motivo? Gli edifici non sono temporanei: dopo i Giochi ospiteranno gli studenti, e i letti dovranno restare lì per anni.
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Villaggio Olimpico Olimpiadi Milano-Cortina: camere spartane, ma con una logica precisa
A prima vista le stanze del Villaggio potrebbero sembrare “povere”: letto, armadio, comodino, stop. Mancano sedie e scrivanie, ma la scelta non è dovuta al risparmio: è una questione di tempi. Gli arredi sono già quelli definitivi, e aggiungere elementi inutili durante le Olimpiadi avrebbe rallentato la riconversione. Finite le gare, in soli quattro mesi il complesso si trasformerà infatti in uno studentato moderno, con mobili completi e spazi di studio.
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Una eredità veloce: dagli atleti agli studenti
Il progetto dello Scalo Romana punta tutto sulla “legacy”, l’eredità post-Giochi. Niente strutture usa e getta: gli edifici sono permanenti e certificati LEED, progettati per durare e ridurre l’impatto ambientale. Dopo le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali 2026, le camere verranno completate con scrivanie, sedie e lampade, pronte ad accogliere circa 1.700 studenti universitari. Un record anche nei tempi: solo quattro mesi per la riconversione.
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Fuori le scrivanie, dentro tanti servizi utili agli atleti
Se mancano le scrivanie in camera, è perché il Villaggio offrirà spazi comuni di nuova generazione: 10.000 metri quadri tra coworking, palestra, mensa e aree relax. Durante i Giochi saranno luoghi d’incontro per gli atleti, poi diventeranno sale studio e spazi condivisi per gli studenti. Milano 2026 abbandona l’idea di “camera-bunker” e punta su una filosofia più europea: dormire bene, vivere insieme.
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