A Canneseries abbiamo incontrato il regista Jeon Woo-sung e gli attori Jin Sun-kyu, Jun Jong-seo e Chang Ryul per parlare di ‘Bargain’.

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Bargain – Trattativa Mortale arriva in Italia – su Paramount+ – dal 5 ottobre, già forte del successo ottenuto al Seriencamp festival (dove ha vinto il Critics’ Choice Award) e a Canneseries (Miglior Sceneggiatura). Premi meritatissimi per questa serie adrenalinica che promette di tenervi incollati allo schermo fino all’ultimo episodio. C’è chi già paragona Bargain ai fasti di Squid Game, ma le due serie in comune hanno in fondo la patria di provenienza – la Corea del Sud – e il ritmo serrato proprio di qualsiasi thriller.

Bargain potremmo dire si avvicini più ai mondi distopici di romanzi come Il Condominio di J.G. Ballard e in più ci mette un pizzico di ironia come antidoto a qualsiasi momento di noia. Un’ispirazione chiara e dichiarata in realtà Bargain ce l’ha ed è l’omonimo cortometraggio del regista Lee Chung-hyun, uscito nel 2015.

Il regista e scrittore Jeon Woo-sung – che faceva parte del team di produzione del cortometraggio originale – ha ripreso la storia e l’ha sviluppata in una serie in sei parti, mantenendo praticamente intatto solo l’incipit. «All’inizio mi è stata proposta questa serie con la premessa che avrei dovuto basarmi sul cortometraggio Bargain. – ci dice proprio Jeon Woo-sung, che incontriamo a Cannes – I personaggi che erano nel corto erano già cattivi. Tra me e me ho pensato di rendere tutto il cast e tutti i personaggi cattivi. Sarebbe stato interessante. È una serie distopica, i personaggi affrontano il tema della sopravvivenza».

Bargain: i personaggi della serie

Sono proprio i personaggi a rendere questa serie così particolare: cattivi e maliziosi, ma costretti dalle circostanze a redimersi. La serie – co-scritta da Choi Byeong-yun e Kwak Jae-min e prodotta dallo showrunner e creatore Byun Seungmin e da Bang Jin Ho – ha come protagonisti gli attori Jin Sun-kyu (Extreme Job), Jun Jong-seo (Money Heist: Korea) e Chang Ryul (My Name). I loro personaggi si ritrovano in un hotel isolato dove si svolgono trattative clandestine per il traffico di organi: a guidarli sono la disperazione e gli istinti più bassi dell’essere umano, ma tutto cambia quando un terremoto catastrofico intrappolerà chiunque nell’edificio. A quel punto, per sopravvivere e uscire dal dedalo dei piani distrutti dell’hotel, da nemici guardinghi sono costretti a collaborare. E a mettere in mostra i lati più empatici e coraggiosi di sé. È proprio la duplice natura dei personaggi a renderli, in fondo, estremamente umani.

«Il personaggio principale è Hyeong-su ed è interpretato da Mr Jin Sun-kyu. – riassume il regista – All’inizio è alle prese con qualcosa di disgustoso, ma col tempo scopriamo che è una persona molto umana. Per quanto riguarda Joo Young, interpretata da Jun Jong-seo, è sicuramente cattiva. Nel suo caso, però, non credo sia intenzionale. È così perché è circondata da persone cattive. Il personaggio di Geuk-ryeol, interpretato da Chang Ryul, credo sia il meno cattivo di tutti. È ingenuo, ma è anche capace di trascinare tutti gli altri personaggi».

Un confine sottile quello tra bene e male, non facile da interpretare per un attore. Eppure, il cast sembra aver particolarmente apprezzato anche le sfumature più intime. «In realtà il mio personaggio è abbastanza arrogante. – commenta Jin Sun-kyu – Poi arriva il disastro e, dopo un po’, iniziano ad emergere i suoi lati più umani. Ero molto interessato al mio personaggio perché, quando ho letto la sceneggiatura, c’era scritto che sarei stato in mutande nelle prime due ore della serie. Credo sia molto interessante e sicuramente mi ha fatto accettare il ruolo. Ho accettato però anche perché puoi capire davvero com’è fatto».

Più cauta Jun Jong-seo, che ha trovato la sceneggiatura – sin da subito – «divertente»: «E avevo ragione – chiosa – mi sono divertita tantissimo». Infine, Chang Ryul descrive il proprio personaggio «come il ragazzo buono nella tana dei cattivi»: «Ho pensato – continua – che sarebbe stato interessante in una situazione simile interpretare un personaggio buono».

Il male assoluto e la tecnica one take

Ma esiste, in fondo, il male assoluto? I personaggi disegnati da Jeon Woo-sung riflettono in parte anche la sua visione del mondo e dei suoi abitanti. «Penso – ci dice – che non esista il male assoluto o il bene assoluto, ed è anche il caso di questi personaggi. Ovviamente sono tutti cattivi, come abbiamo detto, ma nello stesso tempo dentro di sé hanno tanti strati. Non sono completamente malvagi. Sono cattivi, ma non malefici. Ed è stato interessante descriverli».

Altra caratteristica della serie è la tecnica one take. Jun Jong-seo ci confessa che a volte sembrava di essere sul palco di uno spettacolo teatrale. «Ma è stato difficile. – aggiunge Jin Sun-kyu – Di solito questa tecnica prevede sequenze di minimo 5 minuti e massimo 15 minuti. Quindi dovevamo essere concentratissimi quando dovevamo girare 15 minuti. Se, per esempio, qualcuno sbagliava ovviamente si tagliava tutto. Abbiamo fatto un sacco di prove».

Infine, chiediamo al cast di Bargain cosa ne pensano del recente amore del pubblico internazionale nei confronti delle serie coreane. «Penso che da tempo ormai persone di ogni parte del mondo amino le serie coreane. – ci risponde Jun Jong-seo – Ora ovviamente c’è un nuovo trend, una nuova onda. È arrivata dopo la pandemia, un periodo difficile per tutti. C’è anche un ampio consumo delle piattaforme streaming. Ci sono nuovi contenuti e noi attori cerchiamo di adeguarci a questo nuovo sistema. Ma siamo felici che stia accadendo e siamo felici di essere a Cannes».