‘Palin Magazine’ è un mensile dedicato alla cultura, divulgata in diverse forme, dalla letteratura alla politica, passando per l’arte, la scienza e molto altro.

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Abbiamo intervistato Massimo Salvati, coordinatore editoriale di Palin Magazine, la rivista che parla ai giovani di cultura in modo trasversale, dalla letteratura alla politica.

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Cos’è Palin Magazine? A chi si rivolge?

“Palin è una rivista, ma prima ancora è un progetto di divulgazione culturale. Siamo partiti con l’idea, durante il lockdown, di tornare a parlare liberamente di tutto. Ciò che appassionava me e il mio socio, Filippo Dodero, era la volontà di proporre un progetto che non parlasse solo alle nicchie, o agli addetti ai lavori. Volevamo proporre una divulgazione accessibile a tutti con un forte accento di interdisciplinarietà.

Partendo da un tema mensile, analizziamo le esigenze e le attualizzazioni del tema all’interno del contemporaneo e apriamo un filone divulgativo che tagli il tema e faccia riemergere argomenti spesso dimenticati.

Il concept di Palin nasce da un’intuizione di David Foster Wallace, che iniziava un suo celebre discorso Questa è l’acqua con la storia di due pesci che nuotano seguendo la corrente e incontrano un pesce più anziano che risale la corrente in maniera contraria. Il pesce più anziano chiede ai due pesci Com’è l’acqua? , senza ricevere risposta. Uno dei due pesci, dopo qualche tempo, chiede all’altro Ma che cos’è l’acqua?

A partire da questa intuizione abbiamo capito che le nostre esperienze di studio non sono solamente delle camere a sé stanti, ma sono parte di un unico grande mare. Da qui vogliamo parlare di cultura in maniera diversa, in maniera più fresca.”

Quali sono i vostri obiettivi con Palin?

Localizzare la cultura è uno dei nostri obiettivi, tra le piazze e le strade delle nostre città. Da qui Palin vuole diventare un luogo di incontro non solo di sapere, ma anche incontro di esigenze diverse, da quelle della cultura indipendente a quelle di un autore giovane o di un pubblico che cerca qualcosa di diverso e meno universitario.

Abbiamo anche diviso Palin in quattro aree tematiche con l’obiettivo di arrivare a tutti. Ogni area tematica è un contenitore. Le aree portano il nome di personaggi rappresentativi del ‘900 che hanno innervato la disciplina con sfumature ulteriori. Ad esempio, l’area dedicata alla letteratura è chiamata Area Pasolini, perché Pasolini ha contaminato la letteratura con la vita, sporcandola da quella che è la torre d’avorio dell’intellettuale novecentesco, trasformandola in qualcosa di plurale e eterogeneo in una contaminazione con il cinema, l’antropologia e la vita stessa. Abbiamo anche l’Area Warhol per l’arte, l’Area Marie Curie per la scienza e l’Area Gramsci per la filosofia e la politica.”

Si riparte con un numero dedicato alla disobbedienza. Cosa si deve aspettare il lettore?

“Noi come Palin, dopo quasi tre anni, ci siamo resi conto che c’è una struttura che ereditiamo non ancora aperta a tutti. La disobbedienza vuole essere una disobbedienza verso ciò che abbiamo trovato nel mondo culturale. Troveremo la disobbedienza del ‘900 e della contemporaneità, passando da Ultima Generazione a Luciano Bianciardi, uno degli intellettuali che ha parlato del disubbidire come ossimoro.

Da qui parliamo delle fake news, della disobbedienza in Cina di He-Yin Zhen e della disobbedienza distopica con il racconto dell’ancella di Margherita Atwood. Si parla anche di come si sta provando a eliminare un concetto di essere autori o autrici asistemici, con un’intervista a Jhonny Bertolio autore di Controcanone. Con Palin abbiamo, quindi, creato una mappatura delle varie sfumature della disobbedienza.

Un messaggio per i futuri lettori di Palin?

“Se siete alla ricerca di un progetto che viene dal basso e fresco che sfida le coordinate culturali affermate, sicuramente Palin è una lettura che fa al caso vostro. Una realtà trasversale, ibrida che vuole mettere in comunicazione autori, editori, artisti indipendenti con un mare di persone affamate di cultura. Ci hanno insegnato che la competizione affama, ma la cultura ci fa tornare a casa più sazi.

Il numero di Palin Magazine del mese di maggio dedicato alla disobbedienza è scaricabile gratuitamente dal sito. https://palinwebmagazine.it/magazine/