Ospite al Filming Italy Sardegna Festival, Dennis Quaid ci racconta in questa intervista il suo amore per la recitazione e per la musica.

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Alla VI edizione del Filming Italy Sardegna Festival c’è anche Dennis Quaid, che ha ricevuto il Filming Italy Lifetime Achievement Award. Un’occasione imperdibile per scambiare quattro chiacchiere con l’attore, che vedremo prossimamente in due pellicole biografiche: The Hill e Reagan. Due true stories – la prima su Rickey Hill e la seconda sul Presidente americano – che sembrano essere particolarmente apprezzate da Quaid. «Amo le storie vere, perché se fossero di finzione, non ci crederesti. – ci dice l’attore che incontriamo in Sardegna – Le storie vere sono spesso incredibili. La vita ha alti e bassi che difficilmente immaginiamo. The Hill è la storia di un padre e di un figlio, mentre Reagan era il mio Presidente preferito all’epoca, quando ho potuto votare».

A questo proposito, Dennis Quaid ci racconta un aneddoto: «È stato il primo Presidente per cui ho votato. Era una sorta di papà dell’America e vale sia se ami tuo padre sia se lo odi. Ho votato per Reagan e sono tornato a casa. Avevo un coinquilino e mi chiese per chi avessi votato. Risposi Per Reagan. Mi disse Sei fuori dal circolo degli hippies. Credo comunque che fosse un grand’uomo, molto interessante. Ho provato a interpretarlo non come se fosse un idolo, ma cercando di andare più a fondo».

Dennis Quaid: i personaggi realmente esistiti e la musica

Del resto, per stessa ammissione di Quaid, interpretare un personaggio realmente esistito può rappresentare una vera sfida. «Credo sia più difficile interpretare una persona reale – ci confessa – perché vuoi essere fedele a ciò che è. Se qualcuno facesse un film sulla mia vita, vorrei che lo interpretassero dal mio punto di vista. Perché è così che ho vissuto la mia vita, dalla mia prospettiva. Io cerco di rispettare il loro personaggio. Voglio solo arrivare alla verità, eliminando l’aspetto della celebrità, ciò che si sa o il titolo che hanno. Voglio capire chi sono come persone. Sono come noi e in questo modo possiamo immedesimarci». «Tutti – continua l’attore – abbiamo elementi che nemmeno conosciamo di noi stessi. Credo che sia la parte affascinante».

Infine, chiediamo qualcosa a Dennis Quaid sul potere della musica. A luglio uscirà infatti l’album Fallen: A Gospel Record for Sinners, canzoni che riflettono sulla sua fede. «Ero un musicista prima di essere un attore. – dichiara – Credo che la musica sia una terapia, un diario. Sono un cantautore perché è un’afflizione. È qualcosa che non mi lascia stare finché non la libero. Ma la musica è anche un grande modo per stare in compagnia e per comunicare. La musica è il linguaggio di Dio: tutti, indipendente dalla lingua che parlano, capiscono come ti senti. Forse è tutta questione di sentimenti».