Come scrivere un libro: il fenomeno del self publishing in Italia

Come scrivere un libro è la domanda che molti italiani pongono a sè stessi ma soprattutto ai motori di ricerca: è in realtà il sogno nel cassetto di moltissime persone, più di quante si possa immaginare, ma è molto complicato farlo diventare realtà. Per scrivere un libro con una grande casa editrice (ma anche con una media) bisogna infatti essere autori già noti o in alternativa una web star: sugli scaffali delle librerie sono sempre più presenti libri di youtuber, influencer, tiktokers ed altri fenomeni della rete, molto amati da un pubblico di giovani e giovanissimi.

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La tecnologia però è stata grande amica, in questi anni, di aspiranti scrittori esordienti: il fenomeno del self publishing e la nascita di piattaforme dedicate proprio a questo ha reso tutto molto più semplice.

Un fenomeno decisamente in ascesa: come riporta l’ultimo Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia, nel nostro paese nel 2021 sono stati autopubblicati 16.065 titoli, il 56 per cento in più rispetto al 2020.

Come scrivere un libro (e pubblicarlo) con il self publishing

Il self publishing, lo dice la parola stessa, è l’autopubblicazione , a proprie spese, della propria opera: tanti grandi autori nel passato hanno pubblicato i loro capolavori così, basti pensare a Gli indifferenti di Moravia o a Proust e al primo volume della Alla ricerca del tempo perduto.

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Ma se prima serviva almeno una tipografia di fiducia e l’investimento iniziale era importante, oggi è tutto molto più snello e si punta ad eliminare gli intermediari fra scrittore e lettore.

Nel 2010 Amazon porta in Italia KDP, Kindle Direct Publishing, e si avvia la rivoluzione: il libro viene caricato sulla piattaforma e inserito in catalogo, quando qualcuno lo acquista è la piattaforma che si occupa di stampare la copia ed inviarla a casa del compratore. Tutto questo grazie a macchine tipografiche di nuova generazione, che hanno abbattuto i costi della stampa di un singolo libro. KFD lascia il 70% dei guadagni allo scrittore stesso.

Esistono molte piattaforme simili (Kobo Writing Life, Youcanprint e molte altre) e diverse altre che offrono servizi editoriali a chi fa self publishing: scrivere e pubblicare un libro non è un lavoro che si può condurre in assoluta solitudine. O meglio, si può anche fare, ma occorrono doti e competenze diverse e di alto livello: il libro va corretto, sottoposto ad una fase di editing, infine va creata una grafica per la copertina e post pubblicazione c’è bisogno di un accurato lavoro di marketing per promuoverlo.

Oggi i canali di promozione sono molti e i social diventano un grande aiuto: c’è però bisogno di affidarsi a qualcuno che ne comprenda le dinamiche, per evitare di esserne risucchiati.

Scrivere un libro non è semplice

A chi si domanda come scrivere un libro, più o meno autopubblicato, va infatti ricordato anche che è molto importante cosa si scrive: la narrativa è inflazionata, i romanzi autobiografici raramente funzionano, la saggistica presuppone una reale conoscenza approfondita e una capacità di trasmetterla che non è alla portata di tutti.

I lettori di oggi puntano alla qualità: e se non è automatica l’equazione libro autopubblicato-scarsa qualità, è anche vero che un lavoro non professionale faticherà ad emergere e verrà subito punito dal giudice più inflessibile, il pubblico.

Per chi è appassionato di scrittura ed è indeciso se fare o meno il grande salto, una valida opportunità sono le piattaforme online come Wattpad: alcuni degli autori che oggi pubblicano con grandi casi editrici arrivano proprio da lì. L’interazione fra lettori e scrittori, i commenti e le classifiche sono strumenti importanti e soprattutto permettono di capire allo scrittore stesso se la storia piace e a chi.