Si intitola ‘Napoli-Bahia’ il nuovo singolo di Mario Venuti che anticipa il prossimo album di inediti. La nostra intervista.
Si intitola Napoli-Bahia (Microclima, distribuzione Artist First) il nuovo brano di Mario Venuti, che vede anche la partecipazione di Lucariello, Fabiana Martone e Neney Santos. Il singolo, che anticipa il nuovo progetto discografico in uscita in autunno di Venuti, è composto dal cantautore e scritto dallo stesso Venuti insieme a Kaballà. Le barre sono del rapper napoletano Lucariello e la produzione artistica è a cura di Tony Canto. Il brano celebra un incrocio di culture – quella brasiliana e quella partenopea – che hanno in comune l’intensità del vivere, la passione, una rotta che inevitabilmente parte e arriva dal mare. Il racconto di un sogno che è un inno alla jeu de vivre dove Maradona e Pelè possono giocare insieme e dove la musica è parte integrante della quotidianità di tutti.
«Noi musicisti siamo segugi, agiamo per istinto e non per ragione. – ci dice Mario Venuti – Avevo tra le mani questo samba-reggae e la melodia della strofa che mi è venuta casualmente. Il samba-reggae mi aveva suggerito già un riferimento a Salvador de Bahia. Poi Kaballà ha risposto a tono a questa mia prima frase. Ha colto subito l’accostamento tra queste due città, che io ho trovato in maniera istintiva. La canzone si è scritta da sola in poco tempo». Da subito – continua il cantautore – «si è pensato anche ai featuring.»
I featuring in Napoli-Bahia
«Abbiamo pensato subito che i Nu Genea potessero essere la scelta giusta. – ci spiega – E abbiamo scoperto che Fabiana Martone, voce del gruppo, fa anche cose per conto suo. Per Lucariello, c’era questa parte che necessitava l’intervento della persona giusta. Un rapper con una maturità giusta per il tema della canzone. Lui ha l’autenticità del napoletano. Per la parte in portoghese ho chiamato il mio fido percussionista. Il quadro si è così completato e mi piace presentarmi non da solo ma con una ciurma variegata. Nelle foto sembriamo i Black Eyed Peas».
La contaminazione pervade dunque il brano a 360 gradi, partendo però da due riferimenti precisi: Napoli e Bahia. Come mai proprio queste due città? «Le canzoni nascono, ma hanno un pregresso fatto di riflessioni che poi ti ritrovi in una canzone. Si materializzano in maniera sintetica in una frase. – ci spiega Venuti – Queste due città, pur essendo ex capitali in parte decadute, hanno avuto il destino di marchiare culturalmente le rispettive nazioni. Salvador de Bahia è la città più africana del Sud America. La musica bahiana, anche per questo, è molto viscerale. È anche l’Olimpo della religiosità afro-brasiliana. Napoli invece ha dato musicalmente un’identità all’Italia e ha questa componente magica, proprio come Bahia. C’è poi il calcio, Maradona, la superstizione. I parallelismi sono venuti fuori facilmente».
Il video
Diretto da Angelo Orefice, il video di Napoli-Bahia alterna immagini paesaggistiche a sequenze con gli artisti. «Quando ci siamo incontrati per sentire la canzone, ero a Napoli a registrare le voci. – racconta Venuti – Angelo è venuto in studio e, alla fine, abbiamo trovato una soluzione che fosse semplice dal punto di vista produttivo. Ci stava anche il viaggio a Salvador, ma lui ha preferito inserire dei segnali, elementi dell’una e dell’altra cultura. La nostra presenza scenica doveva fare il resto. È una maniera semplice di porgere la canzone».
Del resto, precisa Mario Venuti, i tempi sono cambiati. «Oggi il videoclip con una mega-produzione credo risulti ridondante. – continua il cantautore – Si ricorre a forme molto semplici e non c’è voglia di mettere in piedi grandi teatrini. Si ritiene superfluo e credo che trovare una maniera semplice di far sentire una canzone sia la cosa più importante. Ho l’esperienza sufficiente per dirti che le canzoni restano, i video passano. Se guardo i miei video fatti in passato me ne rendo proprio conto, il video un po’ invecchia. Non ho più lo slancio di mettere grandi energie produttive e di impegno in un videoclip. In un’epoca in cui sono sparite anche le reti come MTV, credo sia più consono per i tempi e per il tipo di fruizione far sentire la canzone con un’idea semplice».
I live
Attualmente Mario Venuti sta lavorando al nuovo disco e si prepara per un’estate intensa di live. «Quest’estate, più che in altre occasioni, le proposte sono variegate. – anticipa – Farò concerti da solo, in duo, con la band. Proporrò una carrellata di miei successi nei loro arrangiamenti originali. Ho anche in programma alcune partecipazioni. Mi metto in gioco. Sono aperto a tutte le occasioni di incontro con altri musicisti, l’importante è che si faccia buona musica».
Facciamo notare a Venuti che, in fondo, la ricerca di nuovi stimoli fa parte del DNA di un artista. «Diciamo che sono l’emblema dell’eclettismo. – ci risponde – Sono camaleontico. Ho fatto tante cose e, siccome sono artisticamente inquieto, tendo a fare deviazioni dal percorso. Napoli-Bahia è probabilmente l’anello di congiunzione tra Tropitalia e il disco che verrà, che sarà un ritorno verso il pop rock. Cerco di seguire un po’ le mie variegate inclinazioni, ma ci metto poi il mio marchio. Non ho preclusioni, la musica è bella tutta».