Da una pista ghiacciata nella reggia di Caterina II alle attrazioni da 240 km/h: ecco come sono nate le montagne russe e perché si chiamano così
Sono l’attrazione simbolo di ogni luna park: le montagne russe, chiamate anche ottovolante, regalano emozioni intense con le loro discese vertiginose, curve mozzafiato e giri della morte. Ma qual è la vera origine di questa iconica attrazione? E perché hanno questo nome così particolare?
LEGGI ANCHE: — E’ il ‘balcone d’Italia’ con un panorama mozzafiato su due nazioni
Le origini nella Russia imperiale
La storia delle montagne russe affonda le radici nell’immaginazione di Caterina II di Russia all’inizio del XIX secolo. Nella sua Reggia di Oranienbaum, a ovest di San Pietroburgo, l’imperatrice fece costruire una struttura di legno alta 15-20 metri lungo il pendio di una collina. Durante l’inverno, la struttura si trasformava in una pista di ghiaccio su cui scendere con le slitte, raggiungendo velocità di circa 70 km/h: un’esperienza rivoluzionaria per l’epoca.
L’evoluzione francese
Fu un imprenditore francese a perfezionare l’idea nel 1817, creando le Montagne Russe di Belleville. Impossibilitato a mantenere una pista costantemente ghiacciata, sostituì le slitte con vere carrozze e costruì due tracciati paralleli. Questa innovazione permise di organizzare sfide tra i passeggeri e, naturalmente, di aprire scommesse sulle “corse”, un elemento che rese l’attrazione ancora più popolare.
Il salto oltreoceano: dalla ferrovia all’attrazione
La svolta decisiva arrivò nel 1827 in Pennsylvania. La Mauch Chunk Switchback Gravity Railroad – originariamente costruita per trasportare carbone dalla montagna al fiume Lehigh – venne trasformata in un’attrazione pubblica. I carrelli del carbone furono sostituiti da sedili per passeggeri che, pagando un dollaro, potevano vivere un’esperienza adrenalinica a 140 km/h. Il successo fu tale che nacquero alberghi e punti ristoro attorno alla ferrovia, che continuò a funzionare come attrazione fino al 1933.
Il primo loop della storia
L’introduzione del celebre “giro della morte” si deve invece ad un inventore inglese che nel 1846 vendette ai francesi la Centrifugal Railway: una discesa di 14 metri culminante in un loop di 4 metri di diametro. I passeggeri affrontavano questa sfida della fisica su vagoncini monoposto, rimanendo attaccati alla struttura esclusivamente grazie alla forza centrifuga.
L’arrivo in Italia
Le montagne russe approdarono in Italia a Genova, poco prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, grazie ad un imprenditore tedesco di nome Otto, che introdusse questa attrazione nel nostro Paese.
I record contemporanei
Oggi le montagne russe hanno raggiunto dimensioni e velocità impensabili per i pionieri ottocenteschi. Le più alte al mondo sono le Kingda Ka nel New Jersey, con i loro 139 metri di altezza, mentre il primato di velocità appartiene alle Formula Rossa negli Emirati Arabi che toccano i 240 km/h.
Per quanto riguarda l’Italia, i record nazionali si trovano a Mirabilandia: iSpeed raggiunge i 120 km/h, mentre Divertical svetta a 60 metri di altezza, continuando a regalare emozioni forti agli amanti del brivido.
Crediti foto@Shutterstock





