Scatti da sogno a Roma: la terrazza imperdibile per fotografi e influencer

Uno dei luoghi più romantici e conosciuti della città. Stiamo parlando della Terrazza del Pincio, che offre ai suoi visitatori un panorama mozzafiato su Roma dove è possibile fare degli scatti spettacolari. Tra romani e turisti è difficile, infatti, trovare vuota questa terrazza, che affaccia precisamente davanti a Piazza del Popolo e dove, all’orizzonte, è possibile vedere la maestosa cupola di San Pietro.

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Per accedere basta prendere tramite le rampe che salgono da piazza del Popolo, dal viale di Villa Medici che lo mette in comunicazione con la chiesa e la scalinata di Trinità dei Monti, dal Viale delle Magnolie e dal cavalcavia sul Muro Torto che lo collega dal 1908 a Villa Borghese. Sono molti gli innamorati che desiderano immortalare il loro amore proprio in questo luogo e che passeggiano per questi viali. Oltre alla visuale, il Pincio è, infatti, perfetto per passeggiare. I suoi ampi spazi permettevano un tempo il passaggio delle carrozze, che portavano poi alla maestosa villa.

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La suggestiva atmosfera del Pincio fa da cornice a numerosi film italiani e stranieri, tra cui La Grande bellezza di Paolo Sorrentino.

Storia della terrazza del Pincio

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La terrazza del Pincio, anche come colle Pinciano, era originariamente situato fuori dai confini della Roma antica e non è incluso tra i famosi sette colli della città. Durante il medio e tardo periodo repubblicano, era una zona apprezzata dalle famiglie patrizie romane, che vi costruirono lussuose dimore e giardini, come gli Horti Lucullani, Horti Sallustiani, Horti Pompeiani e Horti Aciliorum. Questi spazi verdi erano così significativi che il colle era noto come il Collis Hortulorum, o “colle dei giardini”. Il nome “Pincio” deriva dalla famiglia Pincii, che possedeva terreni sul colle nel IV secolo.

In età augustea

Il Pincio entrò a far parte della regio VII Via Lata, un’area che vide un’intensa urbanizzazione. Sotto il dominio di Agrippa furono costruiti il Campus Agrippae, una villa e la tomba di Agrippa. In questa zona sorgevano anche importanti strutture come la caserma della I coorte dei vigiles e il mercato della carne suina, il Forum Suarium. Durante il II secolo d.C., la regione lungo la Via Lata divenne un quartiere densamente popolato, con insulae e botteghe. Nel III secolo, l’area continuò a essere un centro di attività edilizia, con l’erezione di un grande tempio del Sole da parte di Aureliano e l’inclusione del colle all’interno delle Mura aureliane.

Dalla tarda antichità fino alla fine del XVIII secolo, la terrazza rimase prevalentemente disabitata, occupato principalmente da vigneti e giardini di enti religiosi come l’ordine degli Agostiniani e il convento dei Minimi presso la Trinità dei Monti. L’idea di trasformare il Pincio in un giardino pubblico nacque durante l’occupazione francese di Roma (1808-1814), un progetto che godette del sostegno di Napoleone e mirava a offrire uno spazio aperto al popolo romano.

Nell’Ottocento

Il progetto di Valadier per il giardino del Pincio e la sistemazione di Piazza del Popolo, realizzato tra il 1810 e il 1818, rappresentò una svolta nel collegare urbanisticamente il colle alla città. Quest’opera neoclassica includeva rampe, la terrazza, e un vasto giardino pubblico che offriva viste panoramiche su Roma. La Casina Valadier, inizialmente residenza privata dell’architetto e poi trasformata in caffetteria pubblica, diventò un punto di riferimento importante.

Non vi resta che ammirare la bellezza della Capitale e approfittare della bella stagione per godere di questo stupendo panorama!