E’ il borgo dove si vive più a lungo nel Lazio: ecco il segreto della longevità dei suoi abitanti

Non tutti sanno che esiste un borgo dove si vive più a lungo nel Lazio, il suo nome è Campodimele ed è un luogo molto caratteristico.

Il piccolo comune laziale è abitato da poco più di 500 abitanti e sorge a poca distanza dalla Riviera di Ulisse, nei pressi del monte Faggeto nella catena dei Monti Aurunci. Ci sono diversi motivi per ritenerlo unico e interessante, scopriamoli insieme.

Borgo dove si vive più a lungo nel Lazio: storia e curiosità su Campodimele

Campodimele è un paese della provincia di Latina caratterizzato da tradizioni ciociare e, secondo alcuni studi e ricerche è anche il paese più longevo della regione Lazio. Proprio in un questo borgo sembra che le persone vivano più a lungo.

LEGGI ANCHE:– A Roma c’è un quartiere di Roma che sembra un piccolo borgo: qui sono stati girati diversi film e fiction tv >>

Un gruppo di ricercatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’ambito del progetto “Monica”, ha raccolto e studiato dati riguardanti disturbi e malattie cardiovascolari ed ha notato un dettaglio molto interessante. Negli anni Ottanta, gli anziani e anziane campomelani, di età compresa tra i 76 e i 102 anni, avevano un valore di colesterolo cattivo più basso della media. Il motivo è stato ricercato nello stile di vita salutare e anche nel DNA. Infatti, alcuni campioni analizzati hanno presentato una mutazione nel gene che sintetizza la proteina che funge da regolatore del metabolismo dei lipidi, proteggendo i portatori di tale mutazione da malattie cardiovascolari legate all’ipercolesterolemia e al diabete.

Tale notizia è diventata virale e così Campodimele ha conquistato il primato. Un altro aspetto che caratterizza il borgo è la presenza di api nel corso dei secoli. Il nome del paese, infatti, rimanderebbe a Campus Mellis, letteralmente campo di miele, ed avrebbe un collegamento con gli industriosi insetti e il loro prodotto.

Inoltre, la tradizione agricola nel borgo è sopravvissuta, tra alti e bassi, nel corso dei secoli oltrepassando anche la modernità. Il piatto tipico della zona è una zuppa a base di cicerchia, una pianta leguminosa che in altri tempi era alla base dell’alimentazione povera contadina. Nel mese di luglio, viene allestita la sagra della cicerchia.

FOTO: SHUTTERSTOCK