Il murales di Barcellona in omaggio alla mitica Raffaella Carrà è stato imbrattato con scritte omofobe, scatenando l’indignazione del web.

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Raffaella Carrà è stata un’artista italiana apprezzatissima anche all’estero e soprattutto in Spagna: a Barcellona, ad esempio, le hanno dedicato un murales che è però stato recentemente imbrattato con frasi omofobe, scatenando l’indignazione del web.

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Episodio sconcertante a Barcellona: il murale omaggio alla mitica Raffaella Carrà è stato imbrattato con scritte omofobe, scatenando l’indignazione del web. Photo Credits: Kikapress

Barcellona: il murales di Tvboy dedicato a Raffaella Carrà

Andiamo con ordine. Lo street artist Salvatore ‘Tvboy’ Benintende, da anni residente proprio a Barcellona, dopo la morte di Raffaella Carrà, ha dedicato un murales alla conduttrice, cantante e ballerina, realizzandolo proprio nelle strade del capoluogo catalano.

Metà viola, metà arcobaleno, accompagnato dalla frase “Una vida es una vida cuando tienes libertad” (Una vita è una vita quando hai la libertà), l’opera aveva avuto un successo strepitoso, che purtroppo qualcuno non ha saputo apprezzare.

Vandalizzato con frasi omofobe il murale dedicato alla Carrà: cos’è successo in Catalogna

Lo scempio si è infatti consumato nelle strade di Barcellona, quando il murales dedicato a Raffaella Carrà è stato vandalizzato con scritte omofobe, volte a oltraggiare la memoria stessa di un’artista che in vita è sempre stata un’icona del mondo LGBTQ+.

Non si conosce ovviamente l’identità dei vandali che hanno commesso il gesto, sebbene le unità locali della polizia stiano indagando al fine di scoprire chi siano i responsabili.

Nel frattempo, tuttavia, l’affetto continua a circondare sia Raffaella Carrà che la causa LGBTQ+. Sul web in tantissimi – e da tutto il mondo – stanno facendo sentire la propria indignazione per un gesto vergognoso, un vero e proprio oltraggio nei confronti della memoria di Raffaella come in quelli di una causa che ci ricorda quanta strada c’è ancora da fare per arrivare ad un’inclusione piena.

Photo Credits: Kikapress