Corea e Italia, il Ministro In Chon Yu sull’Anno dello Scambio Culturale: «Modernità senza dimenticare le tradizioni»

L’Anno dello Scambio Culturale Italia e Corea 2024-2025 è appena iniziato e già promette una contaminazione che non può che essere proficua. Il Ministro della Cultura, Sport e Turismo della Repubblica di Corea In Chon Yu – in visita a Roma – ha annunciato l’organizzazione di vari eventi quali spettacoli, mostre, contenuti media ed eventi turistici con la collaborazione della Korean Foundation for International Cultural Exchange (KOFICE), Istituto Culturale Coreano in Italia, Korea Creative Content Agency (KOCCA) e National Museum of Korea.

«Prima di tutto l’importanza dei 140 anni dei rapporti diplomatici tra i nostri due paesi è la dimostrazione del continuo e crescente interesse della Corea verso l’Italia. – esordisce il Ministro – I rapporti potrebbero essere più intensi e siamo convinti che possano essere migliorati ulteriormente».

A tenere banco durante la conferenza, sono le similitudini – anche artistiche – tra i due paesi. «Il nostro popolo – sentenzia il Ministro In Chon Yu – sente di avere molte cose in comune con l’Italia da un punto di vista geopolitico. Sono due penisole e questa caratteristica porta a elementi peculiari. Il primo trattato per i rapporti diplomatici tra Italia e Corea, pensate, è stato stipulato nel 1884. Allora il nostro paese si chiamava Joseon e aveva affrontato molte difficoltà, tra cui la guerra e complicazioni sociali. Da quell’epoca sono successe tante cose: un paese umile è diventato la settima potenza mondiale. Conoscete tutti il K-pop e la K-wave. La Corea ha iniziato a ispirare e ad intrattenere persone in tutto il mondo».

Istituto per la cultura coreana visita del ministro coreano In Chon Yu in occasione dell’ inaugurazione dello scambio culturale Italia Corea

Corea e Italia tra tradizione e contemporaneità

In questo, secondo il Ministro, va trovato l’ennesimo punto di congiunzione tra i due paesi. «Il punto di incontro tra Italia e Corea è tramandare le nostre preziose origini. – dice il Ministro – Ma nello stesso tempo questo deve essere la base per una cultura nuova e moderna. Il nostro intento è portare qualcosa di nuovo, ma ricordando la nostra tradizione. La Corea dà molta importanza alla preservazione della tradizione, ma non rimaniamo indietro nel nostro passato. Vogliamo creare nuovi incontri tra Italia e Corea. Il nostro paese può portare un bagaglio più ampio rispetto al passato».

Per quanto l’Hallyu si riferisca infatti principalmente a fenomeni quali il K-pop o i webtoon, la Corea del Sud vanta una lunga tradizione classica, che aspetta solo di essere scoperta. «Per anni – interviene Ho Seong Yeong, Capo Ufficio degli Affari Culturali Internazionali – anche a livello governativo c’è stato un impegno continuo con politiche favorevoli, ma sono stati decisivi il talento e la creatività dei nostri artisti. Il sistema d’istruzione coreano, inoltre, è leggermente diverso: ci sono tante facoltà specializzate in vari generi artistici. I giovani artisti che si laureano o che si specializzano finiscono in estrema concorrenza tra di loro per mettere in mostra i propri talenti. E i ragazzi, dagli anni ’90, non si sono limitati a studiare ma sono andati anche all’estero».

K-pop, K-Wave e webtoon

«All’inizio le serie tv e i film erano molto popolari in Asia e nel sud est asiatico. – continua Ho Seong Yeong – In seguito, nei primi anni 2000, è arrivato il K-pop che ha mostrato anche un nuovo volto della Corea. Più recentemente, i BTS e le BLACKPINK hanno spopolato nella musica, mentre Paradise e Squid Game in ambito seriale e cinematografico. Non bisogna però dimenticare le arti classiche e la danza che primeggiano su tutti i palcoscenici internazionali. E va citato anche l’interesse per la cucina e la cultura tradizionale».

«Anche per cercare di implementare questo movimento, abbiamo in tutto il mondo 42 istituti culturali coreani e 248 scuole coreane. – conclude – Il governo si è sempre impegnato nel creare enti autonomi per mostrare il talento dei nostri artisti in giro per il mondo. Sono convinto che il segreto del nostro successo e della nostra creatività sia nella capacità e nella passione dei nostri artisti. Noi abbiamo cercato di supportarli».

Le celebrazioni per l’Anno dello Scambio Culturale Italia e Corea 2024-2025

Le celebrazioni sono iniziate con lo spettacolo Il sogno del Principe. Nelle maggiori città italiane come Roma e Milano verranno poi organizzati vari eventi come mostre di artisti coreani (maggio-settembre), realizzazione di cortometraggi riguardanti la Corea (febbraio-ottobre), eventi B2C riguardanti il mercato di K-contents (luglio) e la fiera di turismo coreano (ottobre).

In particolare la mostra di sculture dell’artista Eun Sun Park, di cui l’inaugurazione è programmata per maggio, verrà esposta al pubblico per quattro mesi presso le principali località turistiche di Roma con la collaborazione del Parco Archeologico del Colosseo. Questa mostra sarà un’occasione per mostrare a tutti i turisti del mondo, che visitano l’Italia, l’amicizia tra la Corea e l’Italia insieme all’anima artistica delle opere coreane. Lo scultore Eun Sun Park ha ricevuto nel 2018 il premio di massimo rilievo nel mondo scultoreo italiano Fratelli Rosselli.

Servizio di Elena Balestri