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Il Messaggero

Willie Peyote, la promessa del rap made in Italy

Al secolo Guglielmo Bruno, torinese e figlio d’arte – il padre è un musicista – a 19 anni ha iniziato a dedicarsi al rap. La sua voce disinvolta e sincera, come i suoi testi, si destreggia facilmente fra ritmica e melodia.

Se la penna fosse un’arma bianca, Willie Peyote sarebbe Cyrano

Non sorprende che il concerto di Willie Peyote a Villa Ada Roma Incontra il Mondo abbia radunato una folla di giovani fra i 18 e i 30. Forse fra loro ci sono nostalgici della spaghetti-funk, “traditori” dell’indie o semplicemente fan sfegatati di questo artista e della sua travolgente musica. A sorpresa, fra il pubblico c’era anche Daniele Silvestri.

Il concerto di Willie Peyote fra rap e critica sociale senza peli sulla lingua

È la voce di Giorgio Montanini – 7 Miliardi – a dare inizio al live: un invito a lasciarsi andare, a “togliere l’involucro”, conduce gli artisti sul palco: Marco Rosito alla chitarra, Frank Sativa alle tastiere, Luca Romeo al basso e Dario Panza alla batteria, una band di tutto rispetto che sa produrre il giusto groove per una serata infuocata.

La scaletta del concerto e il regalo ai fan venuti ad ascoltarlo

Dopo C’hai Ragione Tu, Interludio, Porta Palazzo – con dedica a Chiara Appendino, sindaco di Torino –  Willie Pooh, L’una di notte, arriva un regalo. L’esecuzione in anteprima del nuovo singolo L’effetto Sbagliato, la cui l’uscita sui canali digitali era stata già annunciata per il giorno seguente – 6 Luglio 2018.

L'encore alla fine del concerto e l'amore del pubblico

Dopo Che bella giornata, ultimo brano in scaletta, non è ancora il momento di salutarsi: rimangono ancora dei minuti a disposizione e la band rincara la dose con Oscar CarognaGlik e Allora Ciao. Il concerto volge al termine, soddisfatto e carico il pubblico abbandona il campo; e qualcuno che non conosceva Willie Peyote, portato lì da amici, si affretta ad aggiornare la playlist di Spotify.