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Il Messaggero

Micaela Ramazzotti ed Alessandro Gassmann in 'Una storia senza nome'

Fuori concorso a Venezia 74 ‘Una Storia Senza Nome’, di Roberto Andò con Michela Ramazzati e Alessandro Gassmann.

@Ufficio Stampa Biennale Cinema di Venezia 2018

Il film di Roberto Andò è ispirato ad un fatto realmente accaduto

La storia prende spunto dal furto a Palermo di un quadro di Caravaggio, la Natività. E’ il 1969 e il caso riempie le pagine dei giornali, da li a poco il classico caso italiano dove la soluzione la si può trovare solo attraverso la fantasia e la finzione ed è questo il caso del film di Andò dove proprio grazie all’amore per la propria città si prende spunto dal fatto per sviluppare una intricata trama che vede coinvolta una casa di produzione cinematografica, la mafia, i servizi segreti e Palazzo Chigi.

@Ufficio Stampa Biennale Cinema di Venezia 2018

'Una storia senza nome' di Roberto Andò

Una ottima sceneggiatura e la capacità regista di Andò ci regalano una piccola perla divertente ed intrigante. Un progetto insolito per il panorama italiano, la complessità dello sviluppo della trama lo rende decisamente un outsider. Peccato forse per alcune scelte, a nostro avviso, un pò troppo televisive che sicuramente renderanno il prodotto appetibile ad un pubblico tradizionale ma potrebbero fare storcere il naso ad una utenza cinematografica.

@Ufficio Stampa Biennale Cinema di Venezia 2018

'Una storia senza nome' una scena del film

La stessa colonna sonora riporta un chiaro riferimento al mondo Siciliano descritto ampiamente da Montalbano e nel complesso forse l’eccessiva ricerca di colpi di scena fa perdere la magia del tessuto. ‘Una Storia Senza Nome’ rimane comunque un prodotto coraggioso e divertente che saprà soddisfare certamente il pubblico e che offrire diversi spunti per la serietà del progetto.

@Ufficio Stampa Biennale Cinema di Venezia 2018