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Il Messaggero

Space Jam con Michael Jordan e Bugs Bunny

Nel 1996 arrivava nelle sale cinematografiche ‘Space Jam’ diretto da Joe Pytka. Il film della Warner Bros. vedeva personaggi dell’animazione recitare al fianco di attori in carne ed ossa: i Looney Toones con le stelle della NBA, una su tutte Michael Jordan. Un film divenuto un cult che cela tante curiosità. Ve ne sveliamo alcune.

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Da Larry Bird a Charles Barkley tante le star dell'NBA nel film

1 – Con 230.418.342 milioni di dollari incassati a livello mondiale, è il film sul basket con il maggior incasso nella storia del cinema. E pensare che quando uscì la critica non lo accolse con tutto questo gran favore!

2 – La squadra degli ‘umani’ è capitanata da Michael Jordan al cui fianco troviamo Larry Bird, Charles Barkley, Patrick Ewing, Muggsy Bogues, Larry Johnson solo per citarne alcuni.

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I 5 migliori talenti della lega del 1996

3 – Nella pellicola ci sono anche molti camei di celebri attori, come Bill Murray.

4 – Gli alieni ad un certo punto si impossessano del talento di 5 giocatori della NBA e si trasformano nei ‘Monstars’ diventando i più forti in assoluto. Hanno infatti sottratto il talento a quelli che all’epoca erano considerati i migliori della lega nel proprio ruolo. Stiamo parlando di: Charles Barkley (dei Phoenix Suns), Patrick Ewing (dei Knicks), Muggsy Bogues (Charlotte Hornets), Larry Johnson (Charlotte Hornets) e Shawn Bradley(New Jersey Nets).

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Dal campo di basket costruito apposta per Jordan alla nascita del film

5 – La Warner Bros fece costruire vicino al set un campo da basket appositamente per Michael Jordan, così che potesse allenarsi durante le riprese. L’episodio viene raccontato benissimo all’interno di ‘The Last Dance‘ il documentario Netflix dedicato a Jordan.

6 – Sapete come è nata l’idea del film? Da uno spot pubblicitario della Nike del 1992/93 che vedeva protagonisti proprio Michael Jordan e i Toons. Fu un tale successo che la Warner Bros decise di realizzare un lungometraggio.

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Le mitiche Air Jordan

7 – Le Air Jordan 11. Nel film la star NBA indossa le sue celebri scarpe, lanciate sul mercato per la prima volta sul mercato nel 1985. Ancora oggi sono uno dei modelli più ricercati.

8 – Nella colonna sonora del film c’è la celeberrima ‘I Believe I Can Fly’ di R. Kelly. Il brano vince il Grammy Award come miglior canzone originale e per ben 10 settimane rimase nella Top 10.

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Wayne Knight non fu la prima scelta

9 – Wayne Knight non fu la prima scelta per interpretare Stan Podolak. Il ruolo ‘ombra’ di Jordan fu offerto a Michael J. Fox, Jason Alexander e a Chevy Chase, ma tutti dissero di no.

10 – A distanza di 16 anni la Warner Bros ha realizzato il sequel del film Space Jam: New Legends uscito nelle sale italiane il 23 settembre. Diretto da Malcolm D. Lee, vede protagonista un’altra star della NBA: LeBron James. Anche lui come Jordan in campo indossa la maglia numero 23.

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Space Jam: gli errori nel film con Michael Jordan che forse non avevi mai notato

Italia 1 Sabato 25 settembre propone in prima serata questo divertente film. Nonostante sia stato campione di incassi, ci sono alcuni errori che forse non avete notato.

Come il numero sulla maglia di Daffy. Lo speaker annuncia l’ingresso dei Toones nell’arena e dice che Daffy ha il numero 4, ma sulla maglia c’è il 2.

I mostri si impossessano del talento di 5 star della NBA, una delle quali è Patrick Ewing. L’arbitro li passa la palla e lo colpisce sul collo; ma quando Jordan vede il passaggio in TV Ewing viene colpito in piena testa.

L’arbitro interrompe la partita per dire a Jordan che la squadra deve schierare il quinto uomo per non essere squalificata. Viene inquadrato il tabellone che segna il punteggio dei Looney Toons a 67. C’è poi un cambio inquadratura e successivamente viene mostrato nuovamente il tabellone che ora segna un punteggio di 76 per i Looney! Ma come è possibile se non hanno ripreso a giocare?

Quando Bugs Bunny e Daffy Duck vanno a casa di Jordan, prendono le “scarpette” bianche e nere. Ma nella partita finale Jordan indossa un’altro tipo di “scarpette”, diverse da quelle che indossava prima.

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