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Il Messaggero

Tutto pronto per Sanremo Giovani

Tutto è pronto per Sanremo Giovani, che avrà per protagonisti 24 giovani che si contenderanno due posti nella gara sanremese dei Big, in onda a febbraio. Una vera rivoluzione ‘baglioniana’, che ha spazzato via la concomitanza dei due concorsi per permettere ai ragazzi di avere più visibilità e più possibilità di emergere nel panorama musicale italiano.

A condurre le due serate su Rai1 saranno Fabio Rovazzi e Pippo Baudo, che giovedì 20 e venerdì 21 – dal Teatro del Casinò di Sanremo – guideranno e presenteranno i 24 artisti in gara. La regia è affidata a Duccio Forzano.

Le novità

Un po’ di tecnicismi. A decretare i due vincitori (uno per serata) di Sanremo Giovani sarà il voto della commissione musicale guidata da Claudio Baglioni, della giuria degli esperti presieduta da Luca Barbarossa e del televoto da casa. Una platea composta dai principali critici musicali italiani assegnerà, a un artista per serata, il Premio della critica.

Gli ospiti delle due serate saranno Rocco Papaleo (giovedì sera) e Marco Giannini e Edoardo Leo (venerdì).
Tra le novità annunciate in conferenza, anche un tour mondiale che vedrà coinvolti i primi tre classificati di ciascuna serata e che partirà da fine marzo, toccando Tunisi, Tokyo, Sydney, Buenos Aires, Toronto, Barcellona e Bruxelles.

Pippo Baudo e Fabio Rovazzi

“Diciamo che io ho un pubblico over 60, mentre Baudo ha quello dei giovanissimi. – scherza Rovazzi in conferenza – Io sono onorato e grato a Baglioni e Baudo per questa possibilità. Questa conduzione per me è una novità, mi fa ridere l’idea di presentare i giovani, perché sono come loro”.
Mi diverto e basta – aggiunge Baudo – dopo aver fatto tanti Festival sono venuto qua solo per divertirmi. Per Rovazzi ho tanta stima, lo prendo in giro perché gli voglio bene. Lui è una forza importante del nuovo che avanza”.

Baudo: "Oggi troppi talent"

In effetti, Baudo di Festival ne ha visti parecchi. Ricorda il Festival del 1951, “che ho seguito alla radio”, e propone un applauso all’allora vincitrice Nilla Pizzi. “Ricordo anche il Festival del 1958, perché irruppero la forza, la volontà e la potenza creativa di un grande, Domenico Modugno con Nel Blu dipinto di Blu“.

Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora e Baudo si concede un’immancabile riflessione sui talent.

“Oggi ci sono troppi talent – dichiara – affermarsi è difficile rispetto a prima. Non voglio valutare i miei meriti, all’epoca i giovani venivano solo qui. Ora vanno ovunque. Questi ragazzi hanno coraggio a mettersi sempre in gioco. Io sono stato fortunato perché ho scoperto Bocelli, Giorgia, Gerardina Trovato, Carmen Consoli. Ma era un altro momento, il meglio del meglio veniva qui a Sanremo. Oggi è difficile, per cui bisogna applaudire doppiamente questi giovani coraggiosi che hanno la perseveranza di riprovare”.

"Livello altissimo"

Rovazzi, al contrario, non cede ai ricordi. Elogia piuttosto il Sanremo di Baglioni, capace “di creare un grande hype anche sul web”.

“Ho avuto modo di vedere questi ragazzi – aggiunge poi Fabio – e ogni giovane ha una sua personalità e un suo mondo. Non avremo 24 giovani che cantano la stessa cosa, ma ognuno porterà qualcosa di diverso. Alcuni pezzi hanno potenziale discografico, il livello è molto alto anche perché non canto io (ride, ndr). Sono onorato di presentarli perché meritano e qualsiasi cosa succeda è una vetrina utile per loro”.