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Il Messaggero

Roma, 'Cercasi scambisti'

È da giorni che campeggiano per le strade della città e tutti, passeggiando o facendo shopping, si chiedono quale sia la ragione: che significano quei manifesti con la scritta “Cercasi Scambisti” apparsi a Roma?

Le ipotesi sono le più disparate, ma quella più plausibile suggerisce che si tratti di una trovata pubblicitaria. E ora l’autore dei misteriosi cartelli sembra essere uscito allo scoperto.

(foto: Funweek)

Roma, 'Cercasi scambisti'

Il messaggio è certamente ambiguo ma difficilmente potrebbe trattarsi di un reale annuncio rivolto a chi desidera provare nuove esperienze di coppia.

Perché sui cartelli apparsi a Roma con su scritto “Cercasi Scambisti” non compare alcun riferimento per contattare l’ideatore del messaggio né sono presenti loghi o brand di qualsiasi genere.

Probabile, dunque che quei manifesti siano dei messaggi promozionali e se lo scopo era far memorizzare quelle due parole, si può dire che è stato ampiamente raggiunto.

(foto: Funweek)

Roma, 'Cercasi scambisti'

Per le strade, sui social e persino sui giornali ormai non si parla d’altro: chi ha fatto affiggere quei cartelli e che significheranno mai?

La risposta sembra essere arrivata: quella scritta a caratteri cubitali su sfondo colorato sarebbe il titolo del nuovo disco di una giovane artista italiana, Ginny Vee, nome d’arte di Virginia Conti.

(foto: Funweek)

Roma, 'Cercasi scambisti'

L’album, secondo quanto reso noto dalla stessa cantante su Twitter uscirà in estate.

Insomma, il mistero del messaggio “Cercasi scambisti” a Roma sembra essere stato svelato. A meno che non arrivi qualcun altro a rivendicarne la paternità.

(foto: Funweek)

Roma, alla fermata del bus appaiono degli strani manifesti: ecco chi c'è dietro

Tempo fa a Roma, in diverse fermate degli autobus, sono apparsi alcuni manifesti molto forti. Il messaggio era chiaro: denunciare eventuali episodi di razzismo o di omofobia.

Un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul rispetto verso l’altro, facendo capire che l’intolleranza, spesso, può diventare reato. Che rimane tale, anche – si legge sul controverso manifesto – se commesso da un pubblico ufficiale.

A ideare l’iniziativa anti-discriminazione è stata la Rete Restiamo Umani.

(foto: Shutterstock)