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Il Messaggero

#OscarSoMale, scoppia la polemica

C’è del maschilismo nelle nomination agli Oscar del 2019, che son state da poco annunciate?

Così sostiene il grande pubblico dopo l’ufficializzazione, da parte dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, dei nomi che quest’anno concorreranno all’ambita statuetta (la premiazione ufficiale si terrà nella notte tra il 24 e il 25 febbraio 2019 in Italia). Tanto da lanciare su Twitter e sui social l’hashtag #OscarSoMale.

Nessuna nomination a una donna nella rosa dei registi

Sotto accusa è finita in particolare la lista dei migliori registi dell’anno. In nomination ci sono infatti cinque uomini – Adam McKay, Alfonso Cuarón, Pawel Pawlikowski, Spike Lee e Yorgos Lanthimos – il che ha indignato il grande pubblico.

I dati

Nella categoria del Miglior Film, invece, troviamo in lizza 8 lungometraggi, a cui hanno lavorato ben 25 produttori. Tra loro, compaiono solo 5 donne. Di tutte le 225 persone nominate, le donne sono 62.

In percentuale, si tratta del 28% del totale e la cosa curiosa è che si tratta della statistica più alta di sempre. Sono in molti a sostenere, tuttavia, che non sia abbastanza.

Solo 5 donne candidate come Miglior Regista nella storia degli Oscar

Di fatto, in tutta la storia degli Oscar, le donne candidate al premio per la Migliore Regia sono state solo cinque (e c’è anche un’italiana): Lina Wertmüller, Jane Campion, Sofia Coppola, Kathryn Bigelow e Greta Gerwig.

In rete c’è anche però chi difende l’Academy, sostenendo che si tratti semplicemente di qualità e che sia inutile sollevare una protesta in cui – per una volta – il maschilismo c’entra poco o nulla.