'Nel cuore di Maria De Filippi...', la morte di Marco Garofalo e cosa è successo pochi giorni prima della sua scomparsa
La morte di Marco Garofalo, scomparso a soli 61 anni a Roma a causa di una brutta malattia, ha sconvolto il mondo della danza di cui il coreografo ha fatto parte sin da giovanissimo. Lunghissima e costellata di grandi successi la sua carriera con all’attivo l’ideazione di oltre 700 balletti per programmi super popolari come Buona Domenica, Ciao Darwin, L’eredità e ovviamente Amici.
Marco Garofalo
Il coreografo ha consacrato la sua vita alla danza fino a quando le forze glielo hanno permesso e a giudicare dalla valanga di cinguettii di condoglianze, la sua morte peserà ancora per parecchio tempo su chi l’ha conosciuto come collega, maestro o semplicemente come amico.
Marco Garofalo
Lorella Cuccarini, per esempio, lo ha salutato così: “Eri uno dei più talentuosi. Quanti balletti abbiamo realizzato insieme… Quanto sudore, quanti sogni condivisi… Riposa in Pace Marco“.
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Marco Garofalo ricordato da Luca Tommassini
Tra i tanti messaggi di cordoglio, arriva via Instagram il toccante ricordo di Luca Tommasini, attuale direttore artistico del talent di Canale 5 che scrive:
“Qualche settimana fa ho rivisto Marco dopo tanti anni… felice di poter lavorare ancora nonostante la malattia… felice di essere nel cuore di Maria che non lo ha mai dimenticato…”
Dopo aver sottolineato la stima che la De Filippi nutriva per Garofalo, Tommasini ha aggiunto: “nessuno potrebbe mai dimenticare quel ragazzo “Pasoliniano” che io ho conosciuto quando avevo 9 anni…. un amico, un maestro… ciao Marco”.
Marco Garofalo
E chissà che sabato 21 Maria e Tommasini non decidano di rendere omaggio a Marco Garofalo riportando sul palco qualche sua coreografia realizzata tempo fa per Amici: sarebbe certamente il modo giusto per dirgli addio.
Intanto vogliamo ricordare anche noi il prof di Amici in una performance improvvisata con Alessandra Celentano quando – dopo la furiosa lite con Garrison – dimostrò ad Elena D’Amario, restia a ballare le sue bollenti coreografie, che essere professionisti significa fare tutto, anche il cosiddetto ‘appoge’
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