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Il Messaggero

L'inalazione del fumo degli incendi aumenta il rischio di COVID-19

Contagi e morti dovute al COVID-19 rischiano di aumentare in caso di esposizione e inalazione del fumo degli incendi. Un recente studio dimostra gli effetti devastanti per il corpo umano e sul numero totale di vittime e contagiati.

foto: Kikapress

L’inalazione del fumo degli incendi ha effetti negativi sulla capacità di resistere al COVID-19

L’inalazione del fumo degli incendi ha degli effetti estremamente negativi sull’immunità del corpo umano nei confronti del COVID-19. Una recente ricerca ha dimostrato che l’eccesso di esposizione alle microparticelle presenti nel fumo dei roghi è altamente collegata all’incremento di casi di contagio dal coronavirus, nonché alle morti da esso provocate.

foto: Kikapress

I danni del fumo degli incendi nell'aria

Il periodo studiato è quello dell’estate 2020, quando gli stati occidentali degli USA hanno visto il susseguirsi di un incredibilmente vasto numero di incendi, con conseguenti presenze di fumo nell’aria.

foto: Kikapress

La microparticella PM2.5 ha effetti devastanti sull’organismo

Lo studio è stato recentemente pubblicato su Science Advances, e raccoglie i dati di 92 contee degli stati di Washington, della California e dell’Oregon. In particolare, i ricercatori hanno osservato i livelli della microparticella PM2.5 nell’atmosfera, raccogliendo alcuni dati estremamente preoccupanti.

foto: Kikapress

La mancata inalazione dei fumi avrebbe ridotto le morti del 44%.

In seguito all’ondata di incendi, è stato dimostrato che l’incremento di casi e morti da COVID-19 sono tendenzialmente aumentati. Addirittura, i ricercatori rivelano nello studio che la mancata inalazione di quegli stessi fumi avrebbe ridotto le morti del 44%.

La conclusione, dunque, è che l’inalazione del fumo degli incendi ha degli effetti negativi sulla capacità del corpo umano di resistere al COVID-19.

foto: Kikapress