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Il Messaggero

Isola Santa, cosa vedere nel magico borghetto delle fate

La Toscana offre tante destinazioni conosciute per trascorrere l’estate tra mare, montagna e campagna: certamente tra le mete meno battute ma più affascinanti c’è Isola Santa, un piccolo paese sulle Alpi Apuane in Garfagnana.

Il borghetto fu probabilmente fondato come ospizio nell’alto medioevo e nel corso del tempo ha subito imponenti cambiamenti strutturali: negli anni ’50 la costruzione di una diga per sfruttare l’energia idroelettrica ha portato all’affondamento di parte del villaggio più antico.

Isola Santa, cosa vedere nel magico borghetto delle fate

Ogni 10 anni, con lo svuotamento della diga riaffiorano vecchi edifici sott’acqua come il Mulino Mosceta e il ponte ad arco che attraversava il torrente.

Negli ultimi anni, in seguito ad un graduale e legittimo spopolamento, Isola Santa è tornata a rivivere come albergo diffuso e accogliere visitatori alla ricerca di silenzio, contatto con la natura, con vacanze slow e sostenibili.

Isola Santa, cosa vedere nel magico borghetto delle fate

Questo borghetto che si trova nel comune di Careggine, nella provincia di Lucca, ha sempre basato i suoi ritmi sul fluire del torrente Turrite Secca che in qualche modo ha delineato la storia del paesino toscano.

Spicca nel magico borghetto delle fate un’antica chiesa dedicata a San Jacopo e ormai sconsacrata; inoltre chi volesse imbarcarsi in qualche escursione non ha che l’imbarazzo della scelta.

Isola Santa, cosa vedere nel magico borghetto delle fate

Da Isola Santa, infatti, si snodano sentieri escursionistici che conducono ad alcune tra le cime più importanti e conosciute della zona, come il Monte Corchia, il Freddone e anche il Monte Penna di Sumbra.