150 giorni di riprese in 160 location, oltre 350 attori, 4500 comparse, 140 persone coinvolte sul set della serie originale:  l’attesa per Gomorra 3 è finalmente finita e dal 17 novembre i 12 nuovi episodi torneranno su Sky Atlantic, mentre un’anteprima è già andata in onda il 14 e il 15  novembre in 300 sale cinematografiche.

La terza stagione riprende da dove ci eravamo interrotti, dalla morte di Don Pietro Savastano per mano di Ciro l’immortale: qualcuno deve occupare il suo posto nel più breve tempo possibile, prima che la notizia del suo omicidio si diffonda e Napoli Nord torni ad essere una polveriera.

Genny intanto cerca il modo di conservare il potere e cerca di conquistare Napoli centro, ben sapendo che è occupata da altri potenti clan mafiosi: ha bisogno di un “cavallo di Troia” e lo trova in Enzo Villa, giovane erede di una delle famiglie fondatrici della Camorra, esclusa dal potere quando il capoclan diventò uno dei primi pentiti.

Ciro è stato costretto a scappare dopo aver premuto il grilletto: ha provato a mettersi a capo degli scissionisti ma la sua fama di potere gli è costata la vita della figlia

Un gruppo di giovani fuori dalle logiche della camorra classica e desiderosi di riprendersi il potere che sentono spettargli di diritto, che diventano a tutti gli effetti il braccio armato di Genny contro i clan confederati, in una lotta spietata e senza regole.

Roberto Saviano, autore del best seller da cui la serie ha preso ispirazione, commentando l’uscita della terza stagione ha spiegato che in Gomorra non esiste la classica dicotomia fra bene e male che spesso vediamo rappresentata nelle narrazioni, ma esiste solo il Male, messo in piazza, illuminato, sviscerato per mostrarne ogni aspetto.