Le fontane più strane e dimenticate di Roma che forse non hai mai visto
Al di là delle sue fontane più famose – come Fontana di Trevi e le scenografiche vasche di Piazza Navona – Roma ha veramente tanto di offrire. Anzi, la Capitale nasconde alcune piccole fontane. Alcune sono bizzarre, altre semplicemente curiose. Molte vengono trascurate ma quasi tutte riescono a raccontarci leggende dimenticate e storie popolari.
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Fontana delle Api, Via Veneto
Partiamo da Via Veneto. È qui che la Fontana delle Api – progettata dal Bernini – sta ferma e immobile come un gioiello discreto che passa quasi inosservato tra i passanti. Le api in bronzo, simbolo della famiglia Barberini, reggono una conchiglia scolpita che sprigiona l’acqua.
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Fontana del Mascherone, Via Giulia
In via Giulia si trova l’enigmatica Fontana del Mascherone, dominata da un grande volto che sembra osservare i passanti. Secondo la tradizione, i Farnese la usavano per far scorrere vino durante le feste popolari. Un angolo sospeso tra storia e leggenda che merita una sosta.
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Fontana della Terrina, Campo de' Fiori
All’apparenza semplice e scontana, la fontana della Terrina a Campo de’ Fiori deve il suo soprannome all’antico coperchio di marmo che la faceva sembrare una zuppiera. Per i romani era “la Terrina”, simbolo di vita quotidiana e ironia popolare.
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Fontana del Facchino, Via Lata
In via Lata c’è una fontana che è anche una delle “statue parlanti” di Roma. Raffigura un uomo con una botte d’acqua. Ed era uno dei punti in cui i romani affiggevano messaggi satirici contro i potenti, trasformandola in un simbolo di libertà d’espressione.
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Fontana delle Tartarughe, Piazza Mattei
Tra le fontane più eleganti del Rinascimento romano, la Fontana delle Tartarughe di Piazza Mattei incanta con la sua armonia di figure. Le tartarughe in bronzo, aggiunte nel XVII secolo e attribuite a Bernini, ne fanno un unicum raffinato. Nonostante la sua bellezza, resta una delle fontane meno affollate di Roma.
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