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Il Messaggero

I cartoni animati più tristi degli anni 80

I cartoni animati più tristi degli anni 80

 

Anna dai capelli rossi è un anime prodotto dalla Nippon Animation in 50 episodi nel 1979 e trasmesso dalla Fuji Tv a partire da gennaio dello stesso anno. In Italia è stato trasmesso dal 1980 

I cartoni animati più tristi degli anni 80

I cartoni animati più tristi degli anni 80

L’ape Magà, realizzata a partire dagli anni 70, è un anime giapponese trasmesso al fine di insegnare ai bambini il coraggio di combattere contro le dure avversità della vita.

I cartoni animati più tristi degli anni 80

I cartoni animati più tristi degli anni 80

La sere tv anime è stata trasmessa in Italia a partire dall’aprile 1981 su Italia 1. Il cane bianco che vive sui Monti Pirenei viene soprannato il Diavolo Bianco e per questo gli abitanti del villaggio credono sia pericolosa

I cartoni animati più tristi degli anni 80

I cartoni animati più tristi degli anni 80

La storia di Candy Candy inizia, quando in una fredda notte innevata, nei pressi di un orfanotrofio chiamato Casa di Pony, furono trovate due bambine abbandonate. Le due direttrici , Miss Pony e Suor Maria, chiamarono quelle due bambine Annie e Candy.

I cartoni animati più tristi degli anni 80

I cartoni animati più tristi degli anni 80

Heidi è in assoluto il primo Shojo trasmesso in Italia, cioè quel genere di cartoni animati giapponesi destinati alle bambine e ragazzine, dopo Heidi arrivarono Candy Cany, Remì, l’Ape Magà tanti altri.

I cartoni animati più tristi degli anni 80

I cartoni animati più tristi degli anni 80

 Il cartone animato di Remì è tratto dal romanzo “Senza famiglia” di Malot e raccontale avventure di un piccolo vagabondo alla ricerca della madre, che va in giro per le città con una compagnia di musicanti di strada, per raccogliere qualche soldino.

I cartoni animati più tristi degli anni 80

I cartoni animati più tristi degli anni 80

Lovely Sara, dai toni drammatici e commoventi, si conquistò dal 1986 il favore del pubblico che seguiva con simpatia le tristi vicissitudini della giovane, messa in un collegio dal padre che sovvenzionava la struttura. Quando è morto, la ragazzina ha subito le angherie più indicibili.

I cartoni animati più tristi degli anni 80

I cartoni animati più tristi degli anni 80

Il cartone animato giapponese Milly un giorno dopo l’altro è stato trasmesso per la prima volta in Italia nel 1989 su Italia 1. L’anime è tratto dal fumetto manga “Lady Lady” e narra la triste storia di una bambina nata in seconde nozze, ma mai riconosciuta dal padre.

I cartoni animati più tristi degli anni 80

I cartoni animati più tristi degli anni 80

Mimì e la nazionale di pallavolo è uno spokon anime giapponese prodotto nel 1969 e trasmesso in Italia nel 1981. La determinazione, la tenacia e il talento di Mimì vengono messe a dura prova da stress, durissimi allenamenti e compagne di squadra invidiose e ostili

I cartoni animati più tristi degli anni 80

I cartoni animati più tristi degli anni 80

Pollyanna insegna la felicità di vivere anche tra mille difficoltà, il coraggio, la generosità e l’altruismo e attraverso i suoi sorrisi riesce a conquistare il cuore e la fiducia di chi le sta intorno dopo la morte della madre del padre, l’adorato Reverendo John

I cartoni animati più tristi degli anni 80

I cartoni animati più tristi degli anni 80

Là sui monti con Annette racconta le tristi vicende della piccola che si ritrova senza la madre, che muore dando alla luce il suo fratellino, il quale resterà storpio cadendo in un dirupo per colpa dell’amico Lucien.