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Il Messaggero

Back to Nature 2021_Leadro Erlich Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Window & Ladder – Città Eterna, 2021 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Artista argentino di fama internazionale, Leandro Erlich ha partecipato a più edizioni della Biennale di Venezia e ha esposto in spazi pubblici di tutto il mondo le sue installazioni, che manipolano la percezione dello spettatore, collocandolo spesso in situazioni stranianti. I suoi progetti investigano i contesti in cui le persone si trovano ogni giorno, dove lo spettatore è invitato a usare tutti i propri sensi e a cambiare la propria interazione con lo spazio. Per Villa Borghese l’artista ha realizzato un’opera ispirata a una finestra reale che affaccia su piazza della Rotonda, nei pressi del Pantheon. Estrapolata dall’edificio, la finestra diventa un diaframma immaginario tra interno ed esterno, raggiungibile idealmente attraverso una scala sospesa nel vuoto, che suggerisce un movimento potenziale confondendo il sottile confine tra il possibile e l’impossibile, prodotto dalla finzione.

Back to Nature 2021_Loris Cecchini Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Arborexence, 2021 –  credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Loris Cecchini lavora sulla consistenza e sul peso della materia, sovvertendone i canoni naturali. Le sue installazioni spesso costruiscono spazi e forme che sembrano germinare da alberi o architetture in un movimento inaspettato che provoca il coinvolgimento dello spettatore. A Villa Borghese la sua attenzione si è concentrata su uno degli alberi, che accoglie una nuova affascinante ramificazione, costituita da circa 350 elementi in acciaio. Innestati l’uno nell’altro, conferiscono all’albero una nuova morfologia. Semplicemente appoggiati alla pianta, in modo da esaltare il suo movimento verso l’alto in una proliferazione continua, producono una forma in continuo e costante movimento. Grazie all’arte, industria e natura convivono in un poetico scambio di gesti, che invitano a elevare lo sguardo e l’anima dal suolo, in una nuova dimensione.

Back to Nature 2021_Giuseppe Gallo Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Eroi, 2006 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Emerso sulla scena internazionale grazie al gruppo della Scuola di San Lorenzo, Giuseppe Gallo conduce una ricerca personale tra la pittura e la scultura, che si muove tra la natura, la matematica e quell’idea classica di forma senza tempo. A Villa Borghese l’artista propone dodici sculture che hanno l’aspetto di sedie, ma non posso sostenere alcun peso, perché fragili e altissime. Le loro gambe salgono dal terreno come esili tronchi d’albero, in un dialogo silenzioso e pieno di mistero con gli spazi del parco storico. Evocano gli eroi del nostro tempo, fragili e caparbi, come la natura che ci circonda.

Back to Nature 2021_Marinella Senatore Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Assembly, 2021 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Di fronte a un’opera della Senatore, veniamo sempre chiamati alla partecipazione. Il lavoro spazia dal video all’installazione, fino alla performance, grazie a uno sguardo che mira costantemente a investigare le potenzialità del corpo, il suo rapporto con la mente e l’interazione con lo spazio. L’artista predilige il contesto pubblico, in cui è possibile confrontarsi con le emergenze dell’architettura, dell’ambiente e con la quotidianità dei contesti. Per Villa Borghese ha concepito un invito liberatorio (Dance first, think later/Danza prima, poi pensa, citazione da Samuel Beckett “Dance first think later. It’s the natural order”), che giunge da una scritta accesa su una parete rivestita in foglia d’oro, ispirata ai disegni delle luminarie, rielaborazione dei rosoni e dei portali barocchi. L’installazione si sviluppa grazie a una pedana che potrà accogliere performance e azioni del pubblico e realizzate per il pubblico. Sollecitando il nostro movimento di mente e corpo, la Senatore ci coinvolge in un rinnovato e stimolante rapporto con la natura, oltre gli schemi del quotidiano.

Back to Nature 2021_Marinella Senatore Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Assembly, 2021 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Di fronte a un’opera della Senatore, veniamo sempre chiamati alla partecipazione. Il lavoro spazia dal video all’installazione, fino alla performance, grazie a uno sguardo che mira costantemente a investigare le potenzialità del corpo, il suo rapporto con la mente e l’interazione con lo spazio. L’artista predilige il contesto pubblico, in cui è possibile confrontarsi con le emergenze dell’architettura, dell’ambiente e con la quotidianità dei contesti. Per Villa Borghese ha concepito un invito liberatorio (Dance first, think later/Danza prima, poi pensa, citazione da Samuel Beckett “Dance first think later. It’s the natural order”), che giunge da una scritta accesa su una parete rivestita in foglia d’oro, ispirata ai disegni delle luminarie, rielaborazione dei rosoni e dei portali barocchi. L’installazione si sviluppa grazie a una pedana che potrà accogliere performance e azioni del pubblico e realizzate per il pubblico. Sollecitando il nostro movimento di mente e corpo, la Senatore ci coinvolge in un rinnovato e stimolante rapporto con la natura, oltre gli schemi del quotidiano.

Back to Nature 2021_Giuseppe Gallo Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Eroi, 2006 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Emerso sulla scena internazionale grazie al gruppo della Scuola di San Lorenzo, Giuseppe Gallo conduce una ricerca personale tra la pittura e la scultura, che si muove tra la natura, la matematica e quell’idea classica di forma senza tempo. A Villa Borghese l’artista propone dodici sculture che hanno l’aspetto di sedie, ma non posso sostenere alcun peso, perché fragili e altissime. Le loro gambe salgono dal terreno come esili tronchi d’albero, in un dialogo silenzioso e pieno di mistero con gli spazi del parco storico. Evocano gli eroi del nostro tempo, fragili e caparbi, come la natura che ci circonda.

Back to Nature 2021_Aracne Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Yarn bombing, 2020 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

L’Accademia Aracne conduce una ricerca legata alla natura attraverso interventi nei quali si serve di tessuti lavorati a maglia per trasformare gli alberi in sculture variopinte dal forte impatto visivo.

Back to Nature 2021_Aracne Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Yarn bombing, 2020 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

L’Accademia Aracne conduce una ricerca legata alla natura attraverso interventi nei quali si serve di tessuti lavorati a maglia per trasformare gli alberi in sculture variopinte dal forte impatto visivo.

Back to Nature 2021_Aracne Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Yarn bombing, 2020 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

L’Accademia Aracne conduce una ricerca legata alla natura attraverso interventi nei quali si serve di tessuti lavorati a maglia per trasformare gli alberi in sculture variopinte dal forte impatto visivo.

Back to Nature 2021_Leadro Erlich Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Window & Ladder – Città Eterna, 2021 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Artista argentino di fama internazionale, Leandro Erlich ha partecipato a più edizioni della Biennale di Venezia e ha esposto in spazi pubblici di tutto il mondo le sue installazioni, che manipolano la percezione dello spettatore, collocandolo spesso in situazioni stranianti. I suoi progetti investigano i contesti in cui le persone si trovano ogni giorno, dove lo spettatore è invitato a usare tutti i propri sensi e a cambiare la propria interazione con lo spazio. Per Villa Borghese l’artista ha realizzato un’opera ispirata a una finestra reale che affaccia su piazza della Rotonda, nei pressi del Pantheon. Estrapolata dall’edificio, la finestra diventa un diaframma immaginario tra interno ed esterno, raggiungibile idealmente attraverso una scala sospesa nel vuoto, che suggerisce un movimento potenziale confondendo il sottile confine tra il possibile e l’impossibile, prodotto dalla finzione.

Back to Nature 2021_Pietro Ruffo Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Migrante, 2021 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Uno dei temi più cari al lavoro di Ruffo è la riflessione sui fenomeni della geopolitica, con un occhio sempre attento al destino delle persone e al loro contributo nella costruzione della storia dell’umanità. Le sue opere spaziano dalla pittura su tela al disegno su carta, per investigare la dimensione della scultura e dell’installazione, in una continua riflessione sull’identità dell’individuo e delle comunità, tra storia e presente. Le migrazioni costituiscono un terreno su cui ha lavorato in tempi più recenti, dedicandosi al racconto della nascita delle culture e delle civiltà contemporanee, che sono il frutto del dialogo e della fusione di tanti contributi e tradizioni. Ma soprattutto sono il risultato dell’incontro di tante storie personali, come quella del Migrante di Villa Borghese. Leggero come un disegno tracciato nell’aria, emerge dallo specchio d’acqua della Fontana del Sileno per raggiungere idealmente la terra dove iniziare una nuova vita: un monumento alla speranza, una provocazione per le coscienze.

Back to Nature 2021_Marzia Migliora Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Staccando l’ombra da terra #1 e #2, 2021 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Staccando l’ombra da terra trae ispirazione dalle suggestioni emerse da un ciclo di incontri e corrispondenze, ancora in atto, tra l’artista e un gruppo di donne in carcere a Rebibbia. L’installazione è uno strumento sonoro che sarà attivato dalle persone, suggerendo la condizione di volo e libertà: l’opera oscilla tra una doppia fila di canne da organo, disposte alla stessa distanza delle sbarre di una cella. Il moto oscillatorio dell’elemento centrale dell’installazione produce attraverso un sistema meccanico e elettronico l’immissione d’aria nelle canne da organo che, come corde vocali, emettono un suono, quasi a suggerire un respiro, una voce. In contemporanea, una seconda versione dell’opera è presente all’interno della sezione femminile del carcere di Rebibbia, invisibile al pubblico, così come alle persone detenute è invisibile l’opera a Villa Borghese. Staccando l’ombra da terra è un invito a riconsiderare lo spazio d’ascolto che manca verso chi vive in reclusione, interrogando la libertà e la sua privazione.

Opera realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz, Torino e Casa Circondariale Femminile, Rebibbia, Roma.

Back to Nature 2021_Marzia Migliora Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Staccando l’ombra da terra #1 e #2, 2021 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Staccando l’ombra da terra trae ispirazione dalle suggestioni emerse da un ciclo di incontri e corrispondenze, ancora in atto, tra l’artista e un gruppo di donne in carcere a Rebibbia. L’installazione è uno strumento sonoro che sarà attivato dalle persone, suggerendo la condizione di volo e libertà: l’opera oscilla tra una doppia fila di canne da organo, disposte alla stessa distanza delle sbarre di una cella. Il moto oscillatorio dell’elemento centrale dell’installazione produce attraverso un sistema meccanico e elettronico l’immissione d’aria nelle canne da organo che, come corde vocali, emettono un suono, quasi a suggerire un respiro, una voce. In contemporanea, una seconda versione dell’opera è presente all’interno della sezione femminile del carcere di Rebibbia, invisibile al pubblico, così come alle persone detenute è invisibile l’opera a Villa Borghese. Staccando l’ombra da terra è un invito a riconsiderare lo spazio d’ascolto che manca verso chi vive in reclusione, interrogando la libertà e la sua privazione.

Opera realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz, Torino e Casa Circondariale Femminile, Rebibbia, Roma.

Mappa Opere - Back to Nature . Arte Contemporanea a Villa Borghese - 2a edizione

– credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali