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Il Messaggero

Addio a Pippo Baudo: i luoghi segreti di Roma che custodivano i suoi ricordi più intimi

La carriera intera di Pippo Baudo è stata profondamente legata a Roma che, con le sue piazze, i suoi vicoli e i suoi teatri, non è stata soltanto il palcoscenico della sua carriera, ma anche la cornice della sua vita privata. La Capitale lo ha visto protagonista ma anche discreto figurante, tanto che sia negli angoli più iconici della città che in quelli più discreti si annidano i ricordi più intimi di un gigante della televisione italiana. Scopriamoli insieme.

Photo Credits: Shutterstock

Piazza del Popolo e l’obelisco

Piazza del Popolo è senz’altro uno dei punti più spettacolari di Roma ma fu proprio qui che, girando in auto intorno all’obelisco, Baudo ebbe l’illuminazione che lo portò a creare Settevoci, il varietà che lo consacrò negli anni ’60.

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Via della Vite

Via della Vite può sembrare solo un piccolo vicolo del centro storico, ma era qui che Pippo Baudo amava concedersi un caffè nel bar sotto casa, spesso in compagnia della sua segretaria-autista. Per lui rappresentava il volto discreto e più intimo di Roma: lontano dai riflettori, al centro di una quotidianità semplice e riservata che custodiva gelosamente.

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Teatro delle Vittorie

Per Baudo il Teatro delle Vittorie ha rappresentato senz’altro il cuore pulsante della sua carriera: riuscì a salvarlo dalla trasformazione in supermercato, facendolo diventare il set di programmi indimenticabili come Canzonissima, Fantastico e Mille lire al mese. Qui, dove la sua vita artistica raggiunse vette altissime, è stata ospitata anche la camera ardente per tutti coloro che hanno voluto lasciargli un ultimo saluto.

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Via Merulana

Tra i palazzi di Via Merulana si nascondeva un piccolo cabaret, La Chanson, dove Baudo scoprì il trio de La Smorfia, del quale era membro l’indimenticato Massimo Troisi. Era un luogo lontano dai grandi riflettori ma che per lui rappresentava un laboratorio di talenti e una fucina di creatività nella Roma degli anni Settanta.

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Quartiere Prati

Il quartiere Prati, in particolare la zona di Piazza Mazzini, fu uno degli scenari più cari a Baudo che vi ha trascorso vent’anni intensi legati alla Rai, tra lavoro e rapporti umani, al punto che lui stesso lo definì “il più vicino al suo cuore”.

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