WSP presenta “AfricanFuturism. Visioni da un futuro presente“, sesto appuntamento del ciclo di seminari “Visionary Africa” a cura di Alessandra Migani, venerdì 28 novembre ore 19.00 a Roma presso la sede di WSP Photography.
L’incontro esplorerà come gli artisti del continente e della diaspora stiano ridefinendo le narrazioni sul futuro, fondendo tecnologia, spiritualità ancestrale e un profondo impegno sociale.
Il futuro immaginato dall’AfricanFuturism non è una semplice proiezione in avanti, ma una forza vibrante che si nutre delle sue radici. Attraverso l’obiettivo fotografico, gli artisti costruiscono un “presente futuro” in cui il tempo è un ciclo e non una linea, riannodando i fili tra l’ancestrale e il futuristico per creare visioni di liberazione e rinascita.
La ricerca visiva si aprirà con la serie “The Prophecy” di Fabrice Monteiro, la cui potente immagine guida la locandina dell’evento. Le sue figure spirituali, nate da rifiuti e elementi naturali, incarnano una profezia ecologica filtrata attraverso la lente del mascheramento e dell’animismo dell’Africa occidentale.
Il seminario attraverserà poi le geografie interiori e oniriche di Paul Macharia, capace di tessere narrative personali e collettive, e le visioni ibride e metafisiche dell’italo-senegalese Maimouna Guerresi, che esplora l’interazione tra corpo, architettura sacra e simbolismo Sufi.
Un focus speciale sarà dedicato al lavoro di Cyrus Kabiru, l’artista keniota noto in tutto il mondo per le sue C-Stunners: sculture-occhiali futuristiche realizzate con rifiuti elettronici raccolti per le strade di Nairobi. Il suo lavoro è una celebrazione dell’ingegno, un potente atto di upcycling e una sfida ai canoni estetici, che trasforma lo scarto in un oggetto di prestigio e visione.
Completeranno questo viaggio gli autoritratti metafisici di David Uzochukwu, le estetiche audaci e decolonizzanti di Aïda Muluneh e un confronto critico con il lavoro concettuale del sudafricano Dillon Marsh, per riflettere sui confini della rappresentazione e sul rapporto tra sguardo artistico e narrazioni ambientali.
“AfricanFuturism. Visioni da un futuro presente” è un invito a scoprire come la fotografia africana contemporanea non stia solo immaginando un futuro, ma lo stia già costruendo, pezzo dopo pezzo, visione dopo visione.
L’incontro si terrà venerdì 28 novembre alle ore 19.00. La quota di partecipazione è di 10 euro (comprensiva di consumazione) ed è necessaria la prenotazione a info@collettivowsp.org
Alessandra Migani è una curatrice indipendente con base a Roma, che da anni esplora i confini tra le diverse discipline artistiche con una passione in particolare per la fotografia. Dopo la laurea in Lettere presso La Sapienza di Roma con una tesi sull’arte dei videoclip, si è trasferita a Londra per approfondire il mondo dell’arte contemporanea, collaborando con l’agenzia onedotzero, agenzia dedicata all’innovazione artistica digitale, e frequentando un corso di curatela alla Central Saint Martins. Dal 2002 al 2006 ha contribuito al programma del Festival Enzimi di Roma, curando rassegne di video musicali e portando per la prima volta in Italia il festival onedotzero e artisti come Floria Sigismondi. La sua esperienza include mostre internazionali e progetti che esplorano identità culturali e diaspora africana, come Encounters from the Diaspora, una serie di talk su Instagram, e la mostra Afro-Iran del fotografo Mahdi Eshaei per WSP Photography. Tra le sue curatele più recenti figura Intimations, doppia personale di Othello De’Souza-Hartley e Silvia Rosi presso Matèria Gallery di Roma, in collaborazione con Autograph ABP di Londra e Collezione Donata Pizzi. Ha scritto di arte per riviste come Digimag, Artefacto e Africa e Mediterraneo, rooms art uncovered (free press che ha contribuito a creare e lanciare a Londra), collabora attualmente con Revista Perro Negro. Con una profonda passione per la contaminazione tra discipline artistiche, Alessandra esplora tematiche attuali attraverso mostre e testi, contribuendo al dialogo culturale tra artisti emergenti e affermati.
Foto di Fabrice Monteiro





