Segni smarriti Venerdì 19 settembre ore 18.30
Sferocromia
via Ippolito Pindemonte 30b Roma
a cura di Simona Micheli dell’Associazione FramLab.
Si terrà venerdì 19 settembre alle ore 18.30 presso l’atelier dell’artista Sferocromia in via Ippolito Pindemonte 30b a Roma la mostra personale:” Segni smarriti” di Umberto Ippoliti per la curatela di Simona Micheli, direttrice dell’Associazione culturale FramLab. L’esposizione, che potrà essere visitata anche nei giorni seguenti con un appuntamento con l’artista, fa parte delle iniziative all’interno della Rome Future Week, settimana di eventi, diffusi sul territorio romano dal 15 al 21 settembre, dedicati nell’edizione 2025 alle “mutazioni”.
FramLab, un’associazione culturale che opera a Roma da circa 6 anni, attraverso la sua direttrice Simona Micheli sempre attenta alle trasformazioni che l’arte propone, presenta questa nuova mostra, che interpreta al meglio il tema della manifestazione: mutazioni=trasformazioni a 360°. Infatti, la location in cui si svolge la mostra è un ex garage-officina meccanica che si è trasformata nell’atelier dell’artista che prende le sembianze di una grande galleria d’arte personale ed intima; ed il pittore Umberto Ippoliti da sempre trasforma tanti materiali, provenienti da numerosi luoghi, in opere d’arte. “Segni smarriti” è un ciclo a cui l’artista sta lavorando da circa due anni, nato come cordone ombelicale dalle “strutture amorfe” un ciclo a cui l’artista ha lavorato nel corso del 2022. L’artista dopo aver lavorato dal 2020 al 2022 al ciclo del minimalismo strutturale in omaggio al grande artista statunitense Lawrence Carroll ha iniziato questo percorso, e ad od oggi i segni smarriti è l’ennesima sperimentazione che tende a dimostrare la volontà di ricerca, cambiamento e il non essere legato a nessuno stile o firma che potesse far capire allo spettatore che si trattava di una sua opera. Questo modo di fare arte rende l’artista capace di essere qualcun altro.
Segni smarriti è una linea, un graffio, una zona di colore geometrico o caotico su cui una pennellata di colore taglia e lacera, un supporto di per se già colore. Nel caos prendono forma elementi floreali, rami, foglie, fiori fluttuanti che omaggiano il caos del cromatismo astratto, infondono una garbata leggerezza ad un racconto complesso. Spesso si ha la sensazione di guardare attraverso una vecchia persiana scrostata. Lo sguardo filtra verso un cortile anonimo, un giardino abitato da erba e piante silenziose, tra pollini leggiadri dalle forme sferiche, o tra i semi simbolo di costante rinascita e speranza.
FramLab l’associazione culturale che presenta questa mostra, nasce sei anni fa a Roma dall’incontro di persone con caratteristiche, esperienze e competenze diverse, ma unite dalla voglia di esprimere la propria creatività e passione per il mondo dell’arte in tutte le sue forme.





