Svelati i migliori ristoranti del mondo: l’Italia conquista il secondo posto
L’Italia, ce lo raccontiamo sempre, è uno dei luoghi dove si mangia meglio al mondo. A raccontarlo è anche l’ultima edizione di La Liste, che ha rivelato la nuova mappa mondiale del gusto. Il risultato è inequivocabile: tra grandi nomi internazionali e nuove stelle della ristorazione, un locale italiano si prende il secondo posto al mondo, confermando che la cucina del nostro Paese non è solo tradizione, ma prestigio, ricerca e un patrimonio culturale che continua a sorprendere.
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Da Vittorio di Brusaporto è il miglior ristorante italiano al mondo
La Liste 2026 incorona Da Vittorio – a Brusaporto, in provincia di Bergamo – come miglior ristorante italiano al mondo, piazzandolo nella Top 10 assoluta con un punteggio di 99,5. Un riconoscimento che celebra la cucina gioiosa e condivisa della famiglia Cerea, premiata anche col Pastry Chef Award Selezione internazionale.
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Una classifica che misura il presente
La Liste non è una guida tradizionale: è una metaclassifica che somma recensioni professionali, guide internazionali e milioni di opinioni online, tramutandole in punteggi ponderati. Una radiografia oggettiva della ristorazione globale, capace di raccontare tendenze e sensibilità contemporanee: dalle cucine radicate nel territorio alle visioni creative che riscrivono le regole.
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Italia a prova di eccellenza
Dietro Da Vittorio, si snoda una costellazione di stelle italiane: Atelier Moessmer Norbert Niederkofler (99), Le Calandre (99), Dal Pescatore (98), Villa Crespi (98) e nomi iconici come Osteria Francescana, Uliassi, Piazza Duomo e La Pergola. Tutti superano la soglia dei 95 punti, consolidando la presenza del Paese tra le realtà più apprezzate al mondo. Al primo posto, invece, brilla il Cheval Blanc by Peter Knoal – Hôtel Les Trois Rois, di Basilea, in Svizzera.
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Sai quanto costa il menù degustazione nel primo ristorante italiano migliore del mondo? Ecco il prezzo non proprio per tutti
Da Vittorio non è solo una destinazione: è un’esperienza. I suoi menu degustazione parlano di tecnica, equilibrio e lusso discreto. “Nella tradizione di Vittorio”, 8 portate di pesce e crostacei, è proposto a 320 euro a persona, vini esclusi. Per chi vuole osare, “Carta Bianca” spinge oltre ogni limite creativo con 16 portate a 420 euro, sempre bevande escluse. Gli amanti del tubero possono scegliere “Il tartufo”, 8 abbinamenti a 260 euro, con la possibilità di selezionare quantità e tipo di tartufo dal loro scrigno privato, con prezzo variabile.
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