Il primo frutto dell’accordo fra Ryan Murphy e Netflix è una storia decisamente forte: quella degli scandali sessuali che hanno travolto Hollywood. Il papà di Glee non farà sconti nè ai suoi pupilli nè ai grandi nomi coinvolti nel sex gate, da Harvey Weinstein a Kevin Spacey

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Il 3 giugno verrà lanciato su FX Pose, il musical drama firmato da Ryan Murphy sull’ascesa  della subcultura LGBT underground meglio conosciuta come “ball culture” nella New York arrivista del 1987. In queste ore è online il trailer: nel cast Ryan Jamaal Swain, Kate Mara ed Evan Peters.


L’esordio di Ryan Murphy su Netflix ha un nome: si chiama Consent e sarà la prima serie antologica che il guru della serialità antologica americana firmerà per il colosso di Palo Alto.

Consent parlerà dell’argomento più in voga in America (ma in tutto il mondo occidentale) al momento: le molestie sul luogo di lavoro. Non si conoscono ancora i dettagli, ma come riporta The Wrap, la serie sarà antologica e avrà un taglio simile a Black Mirror.

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Materiale non manca: negli ultimi sei mesi Hollywood è stata messa a dura prova dagli scandali sessuali, che hanno colpito il potente produttore Harvey Weinstein e attori del calibro di Kevin Spacey. La storia di Spacey, che è passato dall’essere un premio Oscar protagonista di film e serie tv di successo (l’iconica House of Cards, fiore all’occhiello proprio di Netflix) a personaggio scomodo cancellato da film ed ignorato da tutti, sarà sicuramente al centro di un episodio di Consent.

Lo stesso Ryan Murphy ha raccontato di aver subito delle molestie sul luogo di lavoro e probabilmente ne parlerà nella serie. Niente sconti neanche per i protagonisti di Glee, la serie che ha creato e portato al successo in tutto il mondo: alcuni di loro sono stati accusati di reati gravi come la pedopornografia e in qualche modo Murphy infilerà anche questo nella sua narrazione.

Il #metoo sbarca quindi anche su Netflix: e affidato alla penna di Ryan Murphy, verrà raccontato in modo tutt’altro che banale.