Ai margini del campo, dopo aver giocato, Max Giusti ci racconta la soddisfazione per il progetto del Padel Palace a Milano. La nostra intervista.

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Quando entriamo al Padel Palace, Max Giusti – che della struttura è uno dei soci – è già impegnato in un doppio sul campo. Una passione, quella per il padel, che lo accompagna da tempo. “Fino a un paio di anni fa, per giocare a padel non si trovava un campo in città e dove uscire da Milano…  Ho fatto partite alle 11 di sera, d’estate tra le zanzare della bassa e ne ho pure mangiata più di qualcuna”.

“Finalmente siamo riusciti a creare questo posto – prosegue – che è nato come un’avventura di un gruppo d’amici in cui io ho messo il know how avendo un circolo di tennis e padel a Roma. Sono quello che ha portato, diciamo, le basi per iniziare ma devo dire che c’è anche una fortissima parte milanese. A partire da Junior Cally che ormai è il nostro istruttore di riferimento”.

Padel Palace
Foto da Ufficio Stampa

“Non perché ne sia socio, ma è un posto che mi piace perché offre tantissime cose ed è anche proprio bello da vedere, da vivere”, ci spiega ancora Giusti. “Non è elitario, anzi è aperto a tutti: è una cosa che apprezzo perché non ho mai amato i posti che accolgono solo una certa categoria di persone. Il glam non mi appartiene e, infatti, stavo giocando a padel fino un minuto fa”.

E da ultimo anche il bistrot ABKS Break Time di chef Borghese. “Con Alessandro ci siamo detti inizialmente che volevamo fare una cosa piccola, giusto per due panini al volo. Ma quando ho visto la cucina mi sembrava di stare al De Russie a Roma! È davvero bellissimo ma, appunto, è per tutti aperto a tutti e stiamo portando avanti anche degli accordi con le università perché vogliamo sia un posto aperto per la città di Milano. E per questo quartiere che si sta reinventando. Anzi, piano piano sto diventato un po’ milanese anch’io!”.

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“Sto da dio a Milano però le mie basi restano a Roma anche se posso dire che non c’è più questa differenza”, conclude sorridendo il conduttore. “Per me Milano è Roma Nord e Roma è Milano Sud, ecco. Basta con il campanilismo, mi piace avere un pezzo di me anche in questa città”. Il bistrot, adiacente ai 5 campi (3 doppi e 2 singoli), riscaldati e di ultima generazione, aperti 365 giorni all’anno, si sviluppa su due livelli e conta un totale di 60 coperti. ABKS Break Time segue gli orari di apertura del centro sportivo dalle 9 alle 23. La mattina parte con le colazioni, mentre la cucina è operativa dalle 12 alle 22.

Foto da Ufficio Stampa / Kikapress