Possiamo definirla la vera sorpresa della stagione 2016/2017 su Netflix: lanciata senza grandi clamori e senza scendere troppo nel dettaglio, The OA è stato senz'altro il prodotto che più di ogni altro ha fatto discutere gli spettatori, a cui ha chiesto un vero e proprio atto di fede.

Si chiama sospensione della credulità e a volte gli spettatori ci scivolano dentro senza neanche accorgersene: in questo caso la discesa è stata più lenta e più difficoltosa, in qualche caso ha suscitato un senso di ribellione e soprattutto è stata una linea spartiacque. Si può decidere di credere o non credere e una volta presa questa decisione, sarà difficile giudicare la serie senza esserne influenzati.

The OA racconta la storia di Prairie, una ragazza cieca scomparsa per 7 anni dalla casa dei suoi genitori adottivi e poi ritrovata, miracolosamente tornata in possesso della vista: da qui inizia una nuova vita per lei, che la porterà a tentare di ritrovare l'uomo che ama, rimasto intrappolato in un luogo difficile da raggiungere.

Difficile è anche spiegare questa serie o tentare di incasellarla in una categoria ben definita: in conclusione tutto riporta alla stessa domanda, possiamo credere a Prairie? E' veramente l'Angelo Originale, è stata veramente tenuta in gabbia e sottoposta ad una lunga serie di morti per scoprire cosa succede dopo la vita, o è soltanto una donna malata di mente che ha trascorso sette anni suonando il violino in metropolitana?