loading

Quante volte abbiamo visto in tv le immagini dei crash test per verificare la sicurezza di automobili, minicar, camion e moticiclette? Tante, di certo, e ogni volta abbiamo visto i manichini utilizzati per il collaudo distruttivo contorcersi, sbattere contro i vetri o essere scaraventati fuori dall’abitacolo se non venivano rispettate le regole alla base di una guida sicura.

Ma ci siamo chiesti come sarebbe ridotto un essere umano in carne e ossa se sottoposto a urti, pressioni e colpi che si verificano in un vero incidente? E soprattutto è possibile che tra qualche decennio riusciremo a non morire a causa delle ferite riportate nei sinistri?

In attesa che la specie si evolva, ci pensa l’arte – e in particolare l’artista australiana Patricia Piccinini – a progettare l’uomo che sopravvive agli incidenti stradali.

 

L’opera dell’artista iperrealista fa parte della campagna di prevenzione “Toward Zero” commissionata dalla Transport Accident Commission in Australia: si chiama Graham ed è una strana creatura dalle fattezze umanoidi, che rappresenta l’evoluzione dell’uomo in grado di ammortizzare gli urti provocati da tamponamenti e collisioni.

Con l’aiuto di un chirurgo plastico e di un esperto di incidenti stradali, la Piccinini ha messo a punto una sorta di Frankenstein 2.0 con il cranio enorme per proteggere il cervello, senza collo, il torace dilatato con le costole molto sviluppate a far da gabbia al cuore, lo sterno concepito come una sorta di airbag, la pelle più spessa al fine di far da scudo e resistere alle abrasioni e gli arti flessibili per attutire meglio i colpi.

L’opera è esposta a Melbourne e sul sito meetgraham.com.au è possibile visionare il progetto a 360°.