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Non è la prima volta che Google Earth viene in aiuto ai cacciatori di ufo sparsi per il mondo che, animati da semplice curiosità o radicate convinzioni, sono alla ricerca di una risposta definitiva alla domanda: “Gli ufo esistono davvero o no?

Scott C. Waring, un esperto di alieni, extra-terresti e oggetti non identificati ha ripreso e portato a conoscenza del grande pubblico la scoperta che qualche tempo fa fece Marcelo Igazusta. Il ricercatore argentino è stato il primo ad accorgersi che negli abissi dell’Oceano Pacifico si nasconde una piramide ancora intatta e perfettamente conservata.

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Come riporta il Mirror, inserendo le coordinate 12 ° 8'1.49 'N 119 ° 35'26.39' W, Igazusta afferma di aver visto un raggio di luce che splende dal buio del mare al largo della costa occidentale del Messico: che sia una navicella spaziale parcheggiata in fondo al Pacifico?

 

La struttura, di vaste dimensioni per poter essere visibile su Google Earth, assomiglia ad una piramide e Waring ha dichiarato che questa è senza alcun dubbio la prova che gli ufo esistono. Soltanto gli alieni – avrebbe infatti detto l’ufologo – sarebbero in grado di realizzare una struttura così possente ad una tale profondità: sembra che la piramide si estenda per 14 km e sarebbe la più grande mai vista finora.

E se gli alieni non ci guardassero dal cielo, ma si trovassero in fondo al mare? E se ci fosse un legame tra le piramidi maya e azteche e quella sommersa a ovest del Messico? Le domande continuano a crescere e il solo fatto di non riuscire a spiegare razionalmente queste scoperte potrebbe essere la prova che molti stanno cercando, che gli ufo esistono.