È un disturbo che avviene di solito con l’autunno ma per tante persone può verificarsi anche con l’arrivo dell’estate. Cosa è il disordine affettivo stagionale e come curarlo?

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La primavera è arrivata con un po’ di ritardo ma, a poco a poco, sta conquistando il suo posto nel calendario 2018. Quello che però affligge tante persone durante i cambi di stagione è il disordine affettivo stagionale.

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Ma di che cosa si tratterà mai? E, soprattutto, come curarlo?

Disordine affettivo stagionale. Ecco che cos’è

Il disordine affettivo stagionale altro non è che una sorta di depressione. Dovuto essenzialmente a un cambio dei cicli della natura e delle ore di luce e buio, causa una serie di cambiamenti dell’umore. Per la maggior parte delle persone avviene con l’arrivo dell’autunno ma, più raramente, si può vedere anche nelle altre stagioni… Primavera ed estate incluse.

Ad esserne colpiti sono spesso bambini ed anziani, categorie “deboli” per definizione. Tra i sintomi ci sono tristezza, irritabilità, stanchezza, problemi di concentrazione e addirittura dolori del corpo. Talvolta si arriva ad una forma di isolamento sociale.

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Colpevoli sono la melatonina in eccesso e la carenza di serotonina che, mescolate ad una insufficienza di vitamina D, con i cambi delle ore di luce causano una serie di effetti al nostro cervello.

Disordine affettivo stagionale. Ecco come curarlo

Per curarlo, dunque, spesso è sufficiente la sola fototerapia. Si tratta di un’esposizione ad una luce molto forte, in particolari cabine, per circa 30 minuti al giorno.

Anche la cronoterapia, che utilizza metodi come la privazione del sonno controllata per influenzare le sostanze chimiche che si muovono nel nostro sangue, può portare risultati. A questo tipo di cure vanno poi abbinati cicli integrativi vitamina D.

Chi invece non ha sintomi gravi e preferisce fare da sé, si ricordi che ottimi alleati sono l’esercizio fisico e un’alimentazione corretta, con pochi zuccheri raffinati e carboidrati. Infine, il primo rimedio può essere il tempo libero: basta passarlo all’area aperta…