Un gruppo di psicologi inglesi ha scoperto che camminare all’indietro fa bene alla memoria: è come ‘un viaggio nel passato’, hanno spiegato. Ecco il motivo per cui la cosiddetta retrorunning può aiutarci a ricordare

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Camminare all’indietro fa bene alla memoria: ecco perché

Si chiama ‘camminata del gambero’ o – se vi piace di più – retrorunning e ha grandi benefici sulle nostre attività mnemoniche: camminare all’indietro, infatti, fa bene alla memoria, soprattutto quella a breve termine.

A questa conclusione sono arrivati alcuni ricercatori dell’Università di Roehampton, in Inghilterra che hanno condotto esperimenti su centinaia di volontari.

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Il dottor Aleksandar Aksentijevic e il suo team hanno chiesto al gruppo di volontari di memorizzare alcuni frame di una clip video, un elenco di parole e una serie di immagini e successivamente di eseguire alcuni esercizi come camminare in avanti, all’indietro, restare fermi o immaginare di muoversi avanti e indietro.

I dati raccolti, poi pubblicato sulla rivista specializzata Cognition, hanno evidenziato che chi camminava all’indietro o pensava soltanto di farlo ricordava prima e meglio le informazioni incamerate in precedenza. Gli esperti hanno chiamato questa reazione “effetto mnemonico del viaggio nel tempo”.

In altre parole la retrorunning ci aiuta a recuperare elementi e informazioni che abbiamo immagazzinato facendoci compiere un viaggio mentale all’indietro.