Gli italiani sprecano circa 12 miliardi di euro di cibo all’anno, che corrispondono a 42 kg di avanzi a persona che finiscono nella spazzatura.

 

Un’infinità se pensiamo al fatto che basterebbe un po’ più di accortezza nel conservare meglio la spesa e una maggiore consapevolezza alimentare.

Ecco, allora, il vademecum di ogni buona massaia affinché si limitino il più possibile i cibi andati a male. Tra i 20 cibi da non conservare in frigo, troviamo sicuramente il caffè che, se conservato in credenza a temperatura ambiente mantiene intatto e più a lungo il sapore. I pomodori, se lasciati in frigo, smettono di maturare e pian piano perdono tutto il loro succo; l’avocado rischia di diventare insipido e per conservarlo al meglio, basta metterlo in un sacchetto con una mela e una banana vicino.

20 cibi da non conservare in frigo

 

A proposito, le banane si ammuffiscono prima se conservate in frigo, e mele, pere e arance andrebbero lasciate in un cesto a temperatura ambiente così da mantenersi più a lungo. Stesso discorso vale per i frutti di bosco che al fresco marcisce nel giro di poco.

 

Occhio inoltre alle patate e alla zucca: l’amido nelle prime, a contatto con il freddo si trasforma in zucchero, mentre la zucca se conservata in dispesa, lontana dall’umidità, può durare fino a 2 mesi. Meglio lasciare a temperatura ambiente anche il basilico, altrimenti appassisce subito, la cipolla, che ammuffirebbe dopo qualche giorno e l’aglio.

Discorso a parte per il pane: se volete conservarlo più a lungo, non mettetelo in frigo, ma direttamente in freezer a congelare. Attenzione al miele che, a differenza delle marmellate, va conservato in un luogo asciutto, magari vicino alle salse da condimento come ketchup e senape.

Infine le torte, se ricoperte di glassa o pasta al burro, possono restare fuori dal frigo per 3 giorni circa.